S. PIETRO REGALADO (1390-1456)

Il santo fu favorito del dono delle lacrime che versava a torrenti specialmente durante la Messa. Più volte i frati lo videro circondato da una nuvola splendente, sollevato da terra e coronato di fiamme. Una notte gli abitanti di Aguilera accorsero al convento credendo che fosse scoppiato un incendio. La fiamma che avevano visto elevarsi sopra il tetto di esso partiva invece dal cuore ardente di Pietro. La notizia dello strabiliante prodigio fece accorrere anche il vescovo di Osma. Verso mezzanotte egli vide delle fiaccole che formavano una corona luminosa sul tetto del convento. Vi si recò subito, e trovò il santo immerso nella meditazione, con il petto infiammato come una fornace accesa.

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Papa Benedetto XVI e la liturgia.

Del prof. Davide Ventura. Da: L\’eco dell\’eremo della Beata Vergine del Soccorso – Minucciano. Il valore del messale antico e il “Motu proprio” Summorum Pontificum. L’applicazione della riforma liturgica. La liturgia non è prodotto umano. Lo sviluppo organico della liturgia. L’abbandono della bellezza. “Actuosa participatio”. Il problema della lingua liturgica. Versus orientem. Unità nella diversità.

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Compendio di Teologia Ascetica e Mistica (Appendice II)

Adolfo Tanquerey. Compendio di Teologia Ascetica e Mistica. APPENDICI. II. Lo studio dei caratteri. 1° Fondamenti. 2° I vari caratteri rispetto alla sensibilità. 3° I vari caratteri rispetto alle facoltà spirituali. 4° I vari caratteri rispetto alla vita di relazione.

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S. LEONARDO MURIALDO (1828-1900)

Il Santo, essendo fornito di una discreta fortuna, si era proposto di fare il sacerdote pio e studioso, convinto che, in quel tempo di lotte anticlericali, occorressero ministri di Dio che possedessero una virtù eroica e una buona cultura.(…) Nel suo anelito di redenzione per la classe operaia, il Murialdo non tentò vie solitarie. Egli s\’inserì nei movimenti che il laicato cattolico aveva suscitato per infondere nella società un soffio rinnovatore. Fu un apostolo della collaborazione fiduciosa e aperta del clero e del laicato, un animatore delle organizzazioni cattoliche. Nel 1875 prese parte al secondo Congresso dei cattolici italiani a Firenze e con i dirigenti propugnò la costituzione di un comitato generale permanente dell\’Opera dei Congressi. Quegli uomini erano portati per cultura ed estrazione familiare a dividersi nella ricerca dei metodi per realizzare gli ideali.

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B. GIUSEPPE SEBASTIANO PELCZAR (1842-1924)

Nel mese di Ottobre 1869 Don Pelczar fu trasferito nel seminario di Przemys’l con l’incarico di prefetto e di professore. Fin d’allora si distinse per la difesa che fece del primato e dell’infallibilità papale, provocando reazioni negli ambienti dominati dai radicali. Un anno dopo, gli fu affidato l’insegnamento della teologia pastorale. Egli molto lo amò, perché gli offriva l’occasione di formare gli alunni allo spirito sacerdotale. Nella primavera del 1873 pubblicò la sua prima opera intitolata: Vita spirituale. Nel 1924 aveva già raggiunto l’ottava edizione. Durante il suo episcopato darà alle stampe altri 42 libri di complessive 27.503 pagine in cui, con grande erudizione, prudenza e sollecitudine pastorale, difenderà la fede cattolica dal modernismo, dal socialismo e dalla massoneria. Nello stesso tempo nei fedeli inculcherà la devozione al S. Cuore di Gesu e alla Vergine SS.

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