S. MARIA MADDALENA POSTEL (1756-1846)

Nasce il 28 novembre 1756 a Barfleur, un villaggio di pescatori sulla costa normanna. Nel 1798 diviene Terziaria Francescana e prende il nome di Maria Maddalena. Durante gli orrori della rivoluzione francese ospita anche sacerdoti perseguitati e li aiuta a fuggire in Inghilterra. Nel 1805 le viene affidata una scuola di Cherbourg, con 300 bambini e due anni dopo dà inizio alla sua fondazione, le «Suore cristiane della misericordia». Nel 1832 acquista a Saint-Sauveur-le-Vicomte un'abbazia benedettina in rovina e la trasforma nella casa madre dell'ordine. Muore il 16 luglio 1846 a quasi novant'anni ed è canonizzata da Pio XI nel 1925.

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La guerra dei capitalisti contro la proprietà: il prestito ad interesse.

Di P. L. Taparelli d'A. S.J. Il fatto vi si presenta vivo ed operante nella libertà modello, cioè nella libertà del Piemonte, ove ritorna quest'anno all'assalto il Ministero per espugnare certe incommode ritrosie che resistettero l'anno scorso all'affrancamento degli usura … 71 diedero vinta la causa nella Camera agli usurai. Fortunatamente esiste ancora, colà un'ombra di Senato che può rintuzzare quell'artiglieria: e al Senato appunto si volgono oggi anche certi Piemontesi che non si destarono allorché le batterie erano volte contro la Chiesa e contro le coscienze, e concordi coi cattolici gridano, accorr'uomo in favore della borsa.

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S. UDALRICO di AUGUSTA (890-973)

Nato nell'890 in Germania, deve la sua formazione allo zio Adalberone, vescovo e principe di Augusta. Nel 908 lo zio lo avvia al sacerdozio. Nel 923, alla morte del vescovo Hiltino, la popolazione di Augusta e il re di Germania Enrico I lo designano vescovo. Così per cinquanta anni Ulderico sarà l'insigne custode del cammino spirituale della popolazione e del clero e il suo episcopato sarà caratterizzato dal mirabile spirito di penitenza, generosità e vigilanza.

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La proprietà considerata nei suoi principi generali.

Di P. L. Taparelli d'A. S.J. . Dunque le forze e il loro uso sono proprietà conceduta all'uomo per conservare la propria esistenza, e per eseguire la missione impostaci sulla terra dalla Provvidenza. Quindi vedete che la persona è cosa tutta di Dio; che le forze e il lavoro materiale, il quale altro non è che l'esercizio di codeste forze, è essenzialmente proprietà della persona obbligata ad impiegarle per la doppia sua missione; e che il frutto materiale di codeste forze appartiene ugualmente alla persona, dovendo principalmente servirle pel sostentamento, e secondariamente per opere di perfezioni morali.

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Ven. Prof. Giuseppe Toniolo, La pretesa «evoluzione sociale della Chiesa» (II)

La metà di quel sec. XIII inaugura il tempo di Rodolfo d'Absburgo in Germania, di s. Ferdinando in Ispagna, di s. Luigi IX in Francia, del maturarsi delle monarchie parlamentari in Inghilterra, il prevalere definitivo dei governi a popolo nei nostri comuni industriali e marinari. Esso coincide col massimo slancio dei nostri commerci in tutto il Mediterraneo, nel levante e fino alla estrema Cina; e con esso un fiorire spontaneo, variopinto, diffuso di lettere, di arti e di scienze, ed un dispiegamento di multiforme ed esuberantissima vitalità sociale, che segna il meriggio smagliante della civiltà italiana e che accompagna quasi festevole corteo il trionfo universale della democrazia nella «repubblica dei popoli cristiani».

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S. BRUNO DI SEGNI (ca. 1049-1123)

Bruno nacque a Solero d\’Asti nel 1040. Dopo aver conseguito la laurea presso l\’Università di Bologna, decise di ritirarsi nel monastero di Montecassino. A Roma ebbe l\’incarico di confutare l\’eretico Berengario. Bruno confutò così sapientemente l\’eretico, che Gregorio VII stesso lo consacrò e nominò vescovo di Segni. Fu imprigionato più volte: a Segni e a Roma nella mole Adriana. Dopo la liberazione, Bruno, desideroso di pace, trascorse nel chiostro benedettino gli ultimi anni della propria vita, seguendo con cura la Regola, tanto che dopo soli cinque anni di vita monastica venne eletto abate di Montecassino. Qui morì il 18 luglio 1123.

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La proprietà e il comunismo.

Di P. L. Taparelli d\’A. S.J. La proprietà ha varii gradi: la persona umana è inalienabilmente padrona delle proprie facoltà, le quali formano una sola cosa con esso lei: ed è padrona, ma alienabilmente, dell\’esercizio di sue forze, e dei frutti materiali che ne risultano; cotalchè può valersene o donandoli per ottenere in contraccambio altri frutti, o impiegandoli a perfezionarsi coll\’esercizio di virtù morali. Dunque se col secondo giudizio l\’uomo si trova obbligato a retribuire l\’altrui, questa retribuzione sarà dovuta ugualmente e all\’esercizio delle forze altrui, ossia al lavoro, e ai frutti materiali da lui ottenuti o col lavoro immediatamente, o colla permutazione.

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GRAZIA

Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica. GRAZIA (gr. = idea di piacere, di gioia; cfr. lat. gra-tus, donde gratia): tanto presso i classici quanto presso di noi, ha vari significati, che possono ridursi a due aspetti: l) soggettivo (bellezza, benevolenza, favore, gratitudine); 2) oggettivo (dono, beneficio).

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