IL MARTIRIO? SÌ, PER UN BENE PIÙ GRANDE

  • Categoria dell'articolo:Apologetica

“Apollonio, detto anche Sacca, rispose: «Ascoltami serenamente, o Perennio, mentre sto per pronunciare innanzi a te un discorso in difesa della fede giusta e santa. Chi si allontana dai giusti, buoni e meravigliosi comandamenti del Signore è un uomo senza legge, un empio, un vero ateo. Chi invece si allontana dall’iniquità, dall’ingiustizia, dall’idolatrìa e da ogni pensiero malvagio, e fugge il principio del male e non vi si rivolge più, questi è il giusto. Credi a noi, Perennio, per la stessa difesa che pronuncio, perché noi abbiamo appreso i venerabili e splendidi comandamenti del Signore dalla parola di Dio, che conosce tutti i pensieri degli uomini»” [Atti del martirio di sant’Apollonio, 4-5].

 

© Il “Timone” n. 15, settembre / ottobre 2002

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B. CHIARA BOSATTA (1858 -1887)

E’ “un fiore di cielo” che, per circa 7 anni, coltivò con cura il B. Luigi  Guanella (1842-1915), fondatore delle Figlio di S. Maria della Provvidenza, e dei Servi della Carità per l’esercizio delle opere di misericordia.

Il vescovo di Como, Mons. Pietro Carsana, lo aveva mandato a Pianello Lario in qualità di Vicario Economo della parrocchia vacante per la morte di Don Carlo Coppini (1827-1881). Costui aveva fondato la Pia Unione delle Figlie di Maria Immacolata, e da essa aveva scelto alcune giovani desiderose di consacrarsi a Dio, chiamate Orsoline, per la fondazione e la direzione dell’Ospizio del S. Cuore nella frazione di Camlago sotto la guida di Marcellina Bosatta (1847-1934), sorella maggiore della Beata.

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B. CESARE de BUS (1544-1607)

È il primo fondatore di una congregazione religiosa, destinata all’insegnamento del catechismo, i cui membri si chiamano Preti della Dottrina Cristiana. Cesare nacque a Cavaillon (Vaucluse) il 3-2-1544, settimo dei tredici figli che Giovanni de Bus, ultimo capostipite di nobile famiglia originaria di Como, alla quale appartenne S. Francesca Romana (1440), ebbe da Anna de March di Castelnuovo in Provenza. In quei tristi tempi, in cui il calvinismo avvelenava tante coscienze, il beato ricevette dai genitori una buona educazione religiosa e civile. Essi, difatti, gli fecero apprendere i primi rudimenti della grammatica alla scuola di un precettore e, a quattordici anni, lo mandarono a proseguire gli studi nel vicino collegio di Avignone. Dopo due anni, a causa delle lotte fratricide, il loro figlio fu costretto a ritornare in famiglia e a proseguire gli studi da solo.

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B. CATERINA TEKAKWITHA (1656-1680)

Questo “Giglio degli Irochesi”, gruppo etnico autoctono dell’America settentrionale, nacque nel 1656 in Ossernenon (oggi Auriesville, nella diocesi di Albany, capitale dello Stato di New York), sulla riva destra del Mohakw, affluente dell’Hudson. Suo padre era un selvaggio pagano dei pellerossa Mohawks, una delle cinque tribù che costituivano la potente confederazione degli Irochesi. In un incursione nel Canada si era imbattuto in una giovane cristiana algonchina, se n’era invaghito e, invece di farla sua schiava, l’aveva fatta sua sposa. Da lei ebbe Tekakwitha e un figlio, ma non permise che fossero battezzati dai Missionari Gesuiti che ogni tanto scendevano dal Canada per confortare i pochi cristiani uroni e algonchini fatti prigionieri dai feroci Mohawks.

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B. ANDREA HIBERNON (1534 – 1602)

È uno dei quattro fratelli Laici dell’Ordine Francescano dei Frati Minori, elevati all’onore degli altari che, quasi contemporaneamente, edificarono la Spagna nel secolo d’oro della sua spiritualità e della sua letteratura. Gli altri tre sono: S. Pasquale Baylón, grande devoto dell’Eucaristia (1540-1592); il B. Sebastiano dell’Apparizione, due volte vedovo e grande soccorritore di poveri (1502-1600); il B. Giuliano di S. Agostino, grande penitente (1553-1606).

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B. MICHELE RUA (1837-1910)

II successore di S. Giovanni Bosco nel governo della Società Salesiana nacque a Torino il 9-6-1837 da Giovanni, modesto impiegato alla fabbrica d’armi, e da Maria Ferrero. L’incontro di Michelino con l’apostolo della gioventù avvenne nel “Rifugio” della Marchesa Barolo, dove Don Bosco raccoglieva i ragazzini per sottrarli ai pericoli della strada e poi, nella casa Pinardi, in Valdocco, dove il Santo sistemò definitivamente l’Oratorio. (altro…)

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B. GIULIANO DI S. AGOSTINO (1553-1606)

Questo umile fratello laico francescano, famoso per 1e sue straordinarie penitenze e i doni mistici di cui fu favorito da Dio, nacque nel 1550 (o 1553) a Medinaceli (Vecchia Castiglia), primogenito di un conciatore di pelli, Andrea Martinet, francese, fuggito da Toulouse (o dal Béarn) a causa delle lotte religiose scatenate tra il popolo dall’eresia di Giovanni Calvino (+1564), e di Caterina Gutierrez. (altro…)

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