Lo scambio di pace

Della CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI. Il fatto che lo scambio di pace possa trasformarsi in un momento di distrazione e di occasione per saluti e altre manifestazioni poco consone al momento rituale che precede la comunione, si può ovviare con la necessaria catechesi del segno, aiutando i fedeli – specie nella preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana o della prima comunione – a percepire l’autentico significato di questo gesto, correggendo eventuali prassi invalse (altro…)

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Pentecoste: I doni dello Spirito Santo

I sette doni dello Spirito Santo sono sette fonti di energia che egli degna deporre nelle nostre anime, quando vi penetra con la grazia santificante. Le grazie attuali mettono in movimento, simultaneamente o separatamente, quelle potenze divinamente infuse in noi, ed il bene soprannaturale e meritorio per la vita eterna si produce col consenso della nostra volontà (altro…)

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Il cristianesimo: dalle persecuzioni all’età dei concili

Dal Manuale di Storia 

di Alberto Torresani

 La forza culturale nuova destinata a divenire fondamento dei secoli successivi è il cristianesimo, ossia l’insegnamento di Gesù affidato oralmente a un piccolo numero di discepoli che lo diffusero nell’impero romano, soprattutto per merito di Paolo di Tarso che rispetto agli altri apostoli aveva il vantaggio di essere colto e di possedere la cittadinanza romana.

   L’Impero romano si sentiva minacciato dal cristianesimo e per tre secoli lo combattè attivamente; nell’epoca di Costantino, invece, l’atteggiamento cambiò e fu operato il tentativo di servirsi dei cristiani per rafforzare l’unità dello Stato. Quando l’eresia minacciò l’unità dei cristiani, per decisione di Costantino fu convocato il primo concilio ecumenico della Chiesa, per  ristabilire l’unità dottrinale e pastorale.

   Nel corso del IV secolo il cristianesimo passò dalla condizione di religione tollerata a quella di religione di Stato, conoscendo una notevole fioritura culturale in grado di soppiantare la cultura pagana ridotta a manifestazioni marginali.

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Le popolazioni germaniche si rafforzano

Dal Manuale di Storia 

di Alberto Torresani

Gli avvenimenti dell’agosto 476 non cambiarono ciò che già avveniva in Occidente fin da molti anni prima, ma certamente il senso di dipendere solo da se stessi si rafforzò nei barbari, inducendoli a condurre una politica più lungimirante rispetto alle razzie praticate nei decenni precedenti, quando l’obiettivo era  di fiaccare la forza militare dell’impero. In Europa si vanno precisando alcune aree di influenza: i Vandali fondano in Africa il più vitale dei regni romano-barbarici comprendente anche le Baleari, la Sardegna e la Corsica; i Visigoti si impongono sulla Spagna e sull’Aquitania; i Franchi dominano  sulla Gallia e sulla Belgica; in Italia, dopo l’effimero successo degli Eruli di Odoacre, giunge la più forte popolazione degli Ostrogoti, guidati da un grande re, Teoderico l’Amalo. In Britannia la penetrazione di Angli, Iuti e Sassoni fu più lenta e i Celti si difesero a lungo, tanto da lasciare una duratura fisionomia al Galles e alla Cornovaglia, nonché alla Bretagna, ricolonizzata dai Celti che fuggivano dall’isola. Le altre popolazioni germaniche non riportarono successi così grandi, affermandosi solo localmente. (altro…)

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L’età tardo-antica

Dal Manuale di Storia 

di Alberto Torresani

Da qualche decennio gli storici impiegano il termine “età tardo-antica” per indicare quel periodo che va dalla fine dall’età dei Severi fino a Maometto. È un’età complessa  caratterizzata da tre grandi processi: il cristianesimo soppianta il paganesimo come fondamento culturale; le popolazioni germaniche provocano la rovina della parte occidentale dell’impero sostituendovi la loro più rozza organizzazione sociale; gli arabi divenuti musulmani strappano gran parte dei territori asiatici e nordafricani all’ impero d’Oriente, riportando quei territori sotto un controllo politico e culturale di tipo asiatico. Quando quei tre processi furono completati, il mondo antico e la sua civiltà davvero finirono e si può cominciare a parlare di una nuova epoca.

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San Riccardo Pampuri nel centenario della nascita (1897-1997).

L’OSSERVATORE ROMANO, Giovedì 9 Ottobre 1997

Il messaggio del Priore Generale dei Fatebenefratelli

Parola viva per ognuno di noi.
PASCUAL PILES FERRANDO
Priore Generale dei Fatebenefratelli
San Riccardo Pampuri è stato uno degli interpreti migliori del Carisma del Fondatore dell’Ordine ospedaliero dei Fatebenefratelli, san Giovanni di Dio, e con lui l’ospitalità ha raggiunto le più alte vette.
La santità di Riccardo Pampuri è una santità fortemente voluta, in una persona con una grande personalità che nella sua breve vita ha attraversato strade non sempre facili, terreni spesso sconnessi ma sempre intrisi di speranza cristiana e di grande fiducia in Dio.

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S. FEDELE da SIGMARINGA (1578-1622)

II protomartire dell’Ordine dei Minori Cappuccini e della S. Congregazione di Propaganda Fide si chiamava Marco Roy, ed era nato il 1-10-1578 a Sigmaringen, nella Svevia (Germania), da Giovanni, albergatore e borgomastro della città che lo aveva lasciato orfano presto. Dopo gli studi umanistici, per le sue brillanti doti Marco fu inviato a Friburgo, in Brisgovia, dove si laureò in filosofia e respinse i primi assalti delle passioni, dandosi a grandi austerità.

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