Il Magistero sociale – LEONE XIII (4/5)

La società moderna, nota Leone XIII, registra un costante progresso dal punto di vista materiale. Ma il progresso materiale, da solo, non è sufficiente, perché scopo della società è aiutare l’uomo a perfezionare se stesso nella prospettiva della sua salvezza eterna. Una società che miri solo al progresso materiale “devia brutalmente dal suo scopo”…. (altro…)

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Il Magistero sociale – LEONE XIII (5/5)

E’ una “verità notoria, ammessa da tutti gli uomini di buon senso e altamente proclamata dalla storia di tutti i popoli” che “la religione, e la religione soltanto può creare il vincolo sociale”. I singoli e le famiglie si uniscono nella società civile non solo per meglio provvedere al proprio benessere materiale, ma soprattutto per “attingervi il beneficio del loro perfezionamento morale”…. (altro…)

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Il Magistero sociale – S. PIO X (1/2)

Esiste una fondamentale “eguaglianza dei vari membri sociali” che devono essere riconosciuti nella loro uguale dignità di figli di Dio, redenti da Gesù Cristo e soggetti alla Sua legge; ma da questa uguale dignità di natura non segue affatto l’uguaglianza di funzioni come ideale. Anzi è da natura che fra gli uomini ci siano funzioni e uffici diversi : ci sia chi comanda e chi ubbidisce, governanti e governati, e ci siano diversità anche nel ruolo economico e sociale…. (altro…)

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Il Magistero sociale – S. PIO X (2/2)

Dal punto di vista organizzativo i laici, impegnati sul terreno politico e sociale, godono di un’autonomia affidata alla loro responsabilità; non godono, invece, di alcuna autonomia dal punto di vista dottrinale, tanto più se propongono le loro dottrine in nome e come conseguenza del Vangelo. Non possono, quindi, essere autonomi dalla dottrina né sottrarsi al controllo di carattere dottrinale della autorità…. (altro…)

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Il Magistero sociale – Pio XI (2/4)

Alla regalità sociale di Gesù Cristo proclamata nella Quas primas fa da pendant la riparazione sociale: il diritto di Gesù Cristo a regnare fra gli uomini viene infatti negato e disprezzato, e da questa negazione nasce il dovere della riparazione con le preghiere e con le opere. L’enciclica Miserentissimus Redemptor si collega esplicitamente alla Quas primas che “alcuni – nota Pio XI – forse ignorano, altri trascurano” ma la cui importanza deve invece essere ricordata a tutta la Chiesa. (altro…)

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Il Magistero sociale – Benedetto XV

Perché scoppiano le guerre? Dietro le guerre fra le nazioni, risponde il Pontefice, “vi è un’altra furibonda guerra, che rode le viscere dell’odierna società”: è l’insieme dei disordini sociali, dove va cercata “la vera origine della presente luttuosissima lotta”. Da quando “si è lasciato di osservare nell’ordinamento statale le norme e le pratiche della cristiana saggezza” “gli Stati hanno cominciato necessariamente a vacillare nelle loro basi” fino al rischio dello “sfacelo dell’umano consorzio”. (altro…)

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Il Magistero sociale – PIO XI (1/4)

La prima crisi, internazionale, si ripercuote in una seconda ancora “più deplorevole” che è la crisi interna di ciascuna società. Due soprattutto sono le manifestazioni di questa seconda crisi: “la lotta di classe, diventata ormai il morbo più inveterato e mortale della società, quasi verme roditore che ne insidia tutte le forze vitali” e “le lotte dei partiti”, “non sempre ingaggiate per una serena divergenza di opinioni circa il pubblico bene” ma spesso solo “per bramosia di prevalere e in servizio di particolari interessi”. (altro…)

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Il Magistero sociale – PIO XI (3/4)

Sul matrimonio, nota Pio XI, circolano numerosi errori in versioni apertamente anticristiane o anche in versioni “moderate”, ma non meno pericolose. La radice di questi errori è la negazione della vera natura del matrimonio, istituzione divina, ritenendolo invenzione degli uomini che gli uomini quindi possono cambiare, o di cui possono creare nuove forme (come il matrimonio “temporaneo” o “ad esperimento”). Errori specifici attaccano poi i tre beni del matrimonio; la prole, la fedeltà e il sacramento. (altro…)

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Il Magistero sociale – Introduzione

II Concilio Vaticano II nel delineare i compiti dei laici nella Chiesa così li esorta: “imparino soprattutto i principi della dottrina sociale e le sue applicazioni, affinché si rendano, capaci sia di collaborare, per quanto loro spetta, al progresso della dottrina stessa, sia di applicarla debitamente nei singoli casi”… (altro…)

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Il Magistero sociale – PIO XI (4/4)

Dal punto di vista teorico l’avversione alle associazioni di apostolato rivela la tesi secondo cui “la Chiesa, il Papa devono limitarsi alle pratiche esterne di religione (Messa e Sacramenti) e il resto dell’educazione appartiene totalmente allo Stato”. La Chiesa non si accontenta della libertà di celebrare i Sacramenti; i diritti inviolabili delle anime comprendono non solo quello di pregare, ma anche quello di “partecipare i tesori della Redenzione ad altre anime, collaborando alla attività dell’Apostolato Gerarchico”. (altro…)

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