B. PIETRO DONDERS (1809-1887)

Tutti i giorni il Beato faceva il catechismo e recitava con i parrocchiani le preghiere della sera, tutti i venerdì teneva loro un sermone sulla Madonna; tre volte la settimana li conduceva in processione a una cappella che aveva eretto in onore di Maria SS. e la faceva venerare e invocare come salute degli infermi. Il suo zelo per la salvezza dei lebbrosi fu tanto grande che durante i suoi ventisei anni di permanenza a Batavia rarissimi furono coloro che morirono senza sacramenti. (altro…)

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Le ordinazioni diaconali celebrate nella diocesi di San Cristóbal de las Casas.

CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI. Lettera Como vuestra excelencia sabe circa le ordinazioni diaconali celebrate nella diocesi di San Cristóbal de las Casas. Prot. 159/00 20 luglio 2000: Notitiae 37(2001) 183-188, del 20 luglio 2000
 

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Libro III Cap. 20 – La riunificazione tedesca

Prof. A. Torresani. 20. 1  Un teorico della guerra: Karl von Clausewitz  – 21. 2  La Prussia da Federico Guglielmo IV a Guglielmo I  – 20. 3  Bismarck cancelliere di Prussica  – 20. 4  Le guerre contro Danimarca e Austria  – 20. 5  La guerra franco-prussiana e il Secondo Reich – 20. 6  L’opera successiva del Bismarck – 20. 7  Cronologia essenziale – 20. 8  Il documento storico – 20. 9  In biblioteca.
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B. PIETRO FRANCESCO JAMET (1762-1845)

 Costretto ad abbandonare l’università per aver rifiutato il 21-1-1791 il giuramento alla costituzione civile del clero, per volere del vescovo il Beato fece da cappellano e da confessore della piccola e decadente congregazione delle Suore del Buon Salvatore, fondata nel 1720 a Caen da Madre Anna le Roy (1692-1781) per l’istruzione e l’educazione della gioventù e la cura dei malati a domicilio. Aveva soltanto ventotto anni. Quel compito avrebbe mutato radicalmente il corso della sua vita e della sua attività. (altro…)

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B. TOMMASO DA CORI (1655-1729)

Nei sudditi il Beato non tollerava volontarie trasgressioni alla regola. Era risoluto e costante nel punirle. Particolarmente esigente si mostrava con coloro che violavano il silenzio, ma mentre imponeva penitenze sapeva consolare. Grande importanza attribuiva pure all’osservanza scrupolosa della povertà religiosa. In cella egli non disponeva che di un piccolo tavolo, una sedia di paglia, un catino per la toeletta, una minuscola tela raffigurante l'”Ecce homo”, una croce di legno in capo al letto, il breviario e i quaresimali da lui scritti. Non voleva che le offerte dei benefattori del convento fossero superiori alle quotidiane necessità dei religiosi. Soleva dire: “Non è vero povero chi non vuole sentire l’incomodo della povertà, né sopportare la mancanza delle cose necessarie”.

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