Non passò molto tempo che il fondatore di Aniane comprese la necessità di conformarsi alla regola che S. Benedetto aveva dato ai monaci dell’occidente come più confacente alle loro aspirazioni. Verso l’anno 787 fece costruire una sontuosa chiesa e un grande monastero. I monaci si adoperarono per riunire il materiale necessario, trascinati dall’esempio del loro abate, sempre il primo non solo al coro, ma anche al trasporto della terra, del legname e delle pietre. Nei momenti liberi dalle attività, Benedetto approfondiva lo studio della regola benedettina, visitava monasteri e si faceva istruire da religiosi competenti. Stabilì dei cantori, dei lettori, dei grammatici, degli esegeti perché tenessero regolari corsi ai monaci e anche ai chierici; fondò una biblioteca, riunì vasi e vesti sacre, e si procurò con sollecitudine quanto era necessario all’opus Dei. La sua abbazia fu presto conosciuta da tutti, e la fama di essa giunse alle orecchie del re.
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