Perché un Dio uomo (XI)

Di Sant’Anselmo.  18 – La morte di Cristo dà soddisfazione a DIO per i peccati degli uomini. In che senso Cristo dovette e non dovette patire. 19 – Quanto ragionevolmente dalla sua morte sgorghi la salvezza umana. 20 – Grandezza e giustizia della misericordia di DIO. 21 – È impossibile che il diavolo si riconcili con DIO. 22 – La verità del vecchio e del nuovo Testamento provata da ciò che è stato detto.

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B. MARIA ENRICHETTA DOMINICI (1829-1894)

La Beata si distinse tra tutte per abnegazione e resistenza alle fatiche.  Sovente rimaneva fino a mezzanotte al capezzale dei colerosi, noncurante del loro vomito continuo e del sonno. Alle difficoltà che Suor M. Enrica incontrava ad ogni passo nel disimpegno dei propri doveri, si aggiunsero pene interiori alle quali cercava sollievo facendo una visita a Gesù sacramentato, leggendo in ginocchio un brano dell’Imitazione di Cristo, e riconfermando il proposito più volte fatto prima di entrare in religione “di essere pronta a soffrire la privazione di ogni conforto sia umano che divino” per amore dello sposo dell’anima sua. Suo motto era: “Dio, Dio solo, sempre e in tutto”.

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Jeremy Bentham, l’utilitarismo e il consequenzialismo

La nozione di intenzione, la questione della responsabilità e l’agire indiretto. Capitolo VI del volume di G. Samek Lodovici, L’utilità del bene. Jeremy Bentham, l’utilitarismo e il consequenzialismo, Vita e Pensiero, Milano 2004 [ISBN 88-343-1986-9], pp. 149-156, 185-186. Una recensione in: http://www.totustuus.net/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=3588  

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S. BENEDETTO ANIANE (750-821)

Non passò molto tempo che il fondatore di Aniane comprese la necessità di conformarsi alla regola che S. Benedetto aveva dato ai monaci dell’occidente come più confacente alle loro aspirazioni. Verso l’anno 787 fece costruire una sontuosa chiesa e un grande monastero. I monaci si adoperarono per riunire il materiale necessario, trascinati dall’esempio del loro abate, sempre il primo non solo al coro, ma anche al trasporto della terra, del legname e delle pietre. Nei momenti liberi dalle attività, Benedetto approfondiva lo studio della regola benedettina, visitava monasteri e si faceva istruire da religiosi competenti. Stabilì dei cantori, dei lettori, dei grammatici, degli esegeti perché tenessero regolari corsi ai monaci e anche ai chierici; fondò una biblioteca, riunì vasi e vesti sacre, e si procurò con sollecitudine quanto era necessario all’opus Dei. La sua abbazia fu presto conosciuta da tutti, e la fama di essa giunse alle orecchie del re.

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B. CLAUDIO de LA COLOMBIERE (1641-1682)

Iddio, che aveva predestinato Claudio ad essere il direttore ed il cooperatore di S. Margherita M. Alacoque (+1690) nella diffusione della devozione al Sacro Cuore di Gesù, gli fece capire che la Compagnia di Gesù era un asilo sicuro in cui avrebbe potuto praticare quella perfezione alla quale aspirava. Fece il gran passo senza entusiasmo. Più tardi scriverà: “Io so che avevo un’orribile avversione alla vita che ho abbracciato, quando mi feci religioso… I disegni che si fanno per servire Dio, non si eseguiscono mai senza una gran pena”. Claudio entrò nel noviziato dei gesuiti della provincia di Lione nel 1658. Un contemporaneo lo descrisse “di complessione robusta, di spirito vivace e naturalmente gentile, d’intelligenza ferma e sottile, di sentimenti onesti, abile e grazioso in ogni cosa”. Il Beato attestava di essere entrato nella Compagnia di Gesù per la stima che aveva delle sue sapienti regole e perché aveva veduto i superiori esigerne tanto l’osservanza che stimava cosa facile in essa santificare se stesso e gli altri.

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Perché un Dio uomo (VIII)

Di Sant’Anselmo. Libro II. 11 – Egli muore liberamente. La mortalità non appartiene alla pura natura umana. 12 – Egli non è misero, pur partecipando alle nostre prove. 13 – Egli non ha assunto l’ignoranza insieme alle altre nostre miserie. 14 – La sua morte supera la grandezza e il numero di tutti i peccati. 15 – La Sua morte cancella anche i peccati di coloro che l’uccisero.

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Martirologio romano (II)

Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Decreto Victoriam paschalem con il quale si promulga l’edizione tipica latina del Martyrologium Romanum riformato secondo le disposizioni del Concilio Vaticano II (29 giugno 2001). III – Il Martirologio romano. IV – L’uso del Martirologio. V –  I Propri del Martirologio. VI – Adattamenti di competenza delle conferenze episcopali

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