LA CONVERSIONE DI S. PAOLO (33-34 d.C.)

Saulo si rivolse alla suprema autorità per avere facoltà di perseguitare quelli che risiedevano nelle città straniere. Messi gli occhi sulla comunità di Damasco, con un discreto numero di subalterni armati, si mise in viaggio per quella città distante circa 240 chilometri. A dorso di mulo, unica cavalcatura del tempo, occorreva una settimana per raggiungerla. L’ostinato fariseo, assetato del sangue dei cristiani, non si lasciò vincere dai disagi di quel viaggio. Tutto pareva svolgersi per il meglio, quando al termine della sua corsa, avvenne l’imprevedibile. …

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Compendio di Teologia Ascetica e Mistica (478-498)

Di Adolfo Tanquerey PARTE PRIMA I principii. Capitolo V. Dei mezzi generali di perfezione. § III. La conformità alla volontà di Dio. I. Natura della confirmità alla volontà di Dio. 1° La volontà significata di DIO. 2° La conformità alla volontà di beneplacito. 3° Gradi di conformità alla volontà di DIO.

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S. Marcella (+ 410)

“Il mondo pagano per la prima volta restò confuso di fronte a una simile donna, poiché a tutti fu manifesto che cos’era effettivamente la vedovanza cristiana, ch’essa faceva risplendere con la sua rettitudine interiore e con il suo contegno… Marcella indossava vestiti atti a proteggerla dal freddo e non tagliati per metterle a nudo le membra. L’oro non lo poteva sopportare, tanto che si tolse dal dito anche l’anello; preferiva nasconderlo nello stomaco dei poveri piuttosto che custodirlo negli scrigni. Non andava in nessun luogo senza essere accompagnata dalla madre, e mai ricevette in casa qualche chierico o monaco senza che ci fossero dei testimoni”.

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I TESORI DI CORNELIO A LAPIDE: L’ Orgoglio

1. Che cosa è e a qual segno si riconosce.
2. L’orgoglio è accecamento e pazzia.
3. L’orgoglio non soffre di essere ripreso.
4. Differenza tra 1’orgoglio e l’umiltà.
5. Enormità dell’orgoglio.
6. L’orgoglio è la causa di tutti i mali.
7. La superbia è detestabile.
8. Dio umilia i superbi.
9. Castighi dei superbi.
10. Diversi gradi d’orgoglio.
11. Motivi e mezzi di fuggire la superbia.

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BEATO FRA GIOVANNI da FIESOLE (1395 C.-1455)

Eugenio IV rimase tanto soddisfatto del lavoro pittorico dell’Angelico che, per dimostrargli la sua riconoscenza, avrebbe voluto nominarlo vescovo di Firenze al posto del defunto Mons. Zabardella (+1446), ma l’umile figlio di San Domenico, che si sentiva chiamato da Dio a glorificare il suo nome con le splendide scene delle sue pitture, declinò il compito al quale non si sentiva preparato. Propose tuttavia al sommo pontefice di destinare a quella carica il P. Antonino Pierozzi che tutti chiamavano “Antonino dei consigli” per la saggezza di cui dava continuamente prova nelle relazioni con i confratelli e nei contatti con i penitenti. Il papa accolse il suggerimento del beato. S. Antonino per Firenze fu una vera benedizione.

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I TESORI DI CORNELIO A LAPIDE: La Grazia (II)

9. Abbondanza di grazie.
10. La grazia é un innesto divino.
11. La grazia é paragonata alla pupilla dell’occhio.
12. Eccellenza della grazia.
13. Potenza e meraviglie della grazia.
14. Utilità della grazia.
15. Conto che si deve rendere delle grazie.
16. Bisogna profittare delle grazie.
17. Mezzi per ottenere e conservare la grazia.

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Compendio di Teologia Ascetica e Mistica (432-449)

Di Adolfo Tanquerey PARTE PRIMA I principii. Capitolo V. Dei mezzi generali di perfezione. § II. Della conoscenza di Dio e di sè stesso. 1° Ciò che dobbiamo conoscere di DIO. 2° Mezzi per acquistare questa conoscenza di DIO. Conclusione: l’esercizio della presenza di DIO. Necessità della conoscenza di noi stessi.

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S. GABRIELE dell’ADDOLORATA (1838-1862).

Quando si sentiva triste o abbattuto dalla malattia, confidava le sue pene alla Madonna che salutava con un inchino nel passare davanti a qualche sua immagine, o leggeva un tratto delle Glorie di Maria di S. Alfonso dei Liguori. Ogni giorno recitava la coroncina dell’Addolorata e lo Stabat Mater, la coroncina dell’Immacolata e il Rosario. Osservava inoltre la “Quaresima della Madonna” privandosi della frutta durante i quaranta giorni che precedevano l’Assunta. Si sarebbe anche inciso il nome della Vergine SS. sul petto con un ferro arroventato se gli fosse stato permesso. Era convinto, però, che “la nostra perfezione non consiste nel fare cose grandi e straordinarie, ma nel fare bene quelle ordinarie di regola, nell’osservanza del proprio ufficio, imposto dalla santa ubbidienza”.

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