B. INNOCENZO DA BERZO (1844-1890)
Al rigido controllo dei pensieri e dei sensi unì una calcolata distribuzione del tempo libero, all’uso frequente delle giaculatorie, una rigida mortificazione, specialmente degli occhi. Geremia Bonomelli, in quel tempo professore in seminario, depose nei processi canonici: “Il chierico Scalvinoni per l’ubbidienza, la modestia, la diligenza, l’umiltà, per un certo candore che traluceva da tutte le sue parole e azioni, conciliava gli animi di tutti i suoi compagni, dirò meglio che imponeva un certo rispetto e una cotale riverenza. Il solo vederlo edificava, benché facesse ogni cosa con tutta semplicità e fosse estremamente schivo di ogni singolarità”.