B. INNOCENZO DA BERZO (1844-1890)

Al rigido controllo dei pensieri e dei sensi unì una calcolata distribuzione del tempo libero, all’uso frequente delle giaculatorie, una rigida mortificazione, specialmente degli occhi. Geremia Bonomelli, in quel tempo professore in seminario, depose nei processi canonici: “Il chierico Scalvinoni per l’ubbidienza, la modestia, la diligenza, l’umiltà, per un certo candore che traluceva da tutte le sue parole e azioni, conciliava gli animi di tutti i suoi compagni, dirò meglio che imponeva un certo rispetto e una cotale riverenza. Il solo vederlo edificava, benché facesse ogni cosa con tutta semplicità e fosse estremamente schivo di ogni singolarità”.

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Compendio di Teologia Ascetica e Mistica (751-770)

Di Adolfo Tanquerey. Parte seconda. Le Tre Vie. LIBRO I. La purificazione dell’anima o la via purgativa. CAPITOLO III. La Mortificazione. Art. I. Natura della mortificazione. Art. II. Necessità della mortificazione. I. Necessità della mortificazione per l’eterna salute. II. Necessità della mortificazione per la perfezione. 1° Da parte di DIO. 2° Da parte di Gesù Cristo. 3° Da parte della nostra santificazione. Art. III. Pratica della mortificazione.

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B. TERESA EUSTOCHIO VERZERI (1801-1852)

Teresa si faceva la serva di tutte occupandosi della cucina e dei lavori più umili. In tutte le figlie spirituali ella cercò d’istillare sempre l’amore al lavoro. Nelle sue lettere sono frequenti gli accenni ai ricami di arredi sacri, da eseguire con sollecitudine per le chiese che li avevano ordinati. Diceva loro: “Sapete quanto bene potete fare con il vostro lavoro, quante anime potete salvare con i vostri guadagni! Senza andare nelle Indie per sostenere queste fanciulle nel corpo, voi mettete in salvo le loro anime che a Cristo costano sangue”. Nell’accettazione delle postulanti si atteneva a quanto raccomandava il fondatore: “Si badi, si badi alla testa; il resto verrà da sé se la testa è buona!”.

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Compendio di Teologia Ascetica e Mistica (736-750)

Di Adolfo Tanquerey. Parte seconda. Le Tre Vie. LIBRO I. La purificazione dell’anima o la via purgativa. CAPITOLO II. Art. II. Motivi e mezzi di riparare il peccato. I. Motivi di penitenza. 1° Un dovere di giustizia rispetto a DIO. 2° Un dovere risultante dalla nostra incorporazione a Cristo. 3° Un dovere di carità. II. La pratica della penitenza. III. Le opere di penitenza.

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B. CATERINA MARIA DREXEL (1858-1955)

Nella vita di Caterina Drexel è rimasto memorabile il 27-1-1887, giorno in cui fu ricevuta in udienza privata da Leone XIII (+1903) insieme alle sorelle. Con grande semplicità di spirito e zelo ella gli descrisse l’estrema necessità che avevano gli indiani e i negri degli USA di comunità missionarie che lavorassero per il loro riscatto. Il papa la guardò e, sorridendo, le disse: “Signorina, perché lei stessa non si fa missionaria?”. Il seme della parola di Dio non poteva cadere in terreno più fertile. Di ritorno a Filadelfia Mons. O’ Connor le scoprì il suo piano per la fondazione di una congregazione che lavorasse per i fini che le stavano tanto a cuore. La Beata veramente desiderava moltissimo darsi a Dio, ma in una comunità di vita contemplativa. Molto rifletté sulla proposta che le era stata fatta, molto pregò, e nella festa di S. Giuseppe del 1889 scrisse al suo direttore che accettava la sua proposta.

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Compendio di Teologia Ascetica e Mistica (705-735)

Di Adolfo Tanquerey. Parte seconda. Le Tre Vie. LIBRO I. La purificazione dell’anima o la via purgativa. CAPITOLO II. Della penitenza. Necessità e nozione della penitenza. Art. I. Motivi di odiare e fuggire il peccato. § I. Del peccato mortale. I. Che cosa pensa Dio del peccato mortale. II. Che cosa è il peccato mortale in sè stesso. III. Gli effetti del peccato mortale. § II. Del peccato veniale deliberato. I. Malizia del peccato veniale deliberato. II. Effetti del peccato veniale deliberato.

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SANTA AGNESE DI PRAGA (1205-1282)

Proprio quando S. Agnese era in procinto di seguire gli esempi di S. Chiara d’Assisi, “pianticella primogenita di Frate Francesco”, da lui stabilita nel 1211 presso la chiesa di San Damiano affinchè servisse Dio nella più assoluta povertà, ricevette altre offerte matrimoniali prima da Enrico VII il quale aveva in animo di ripudiare Margherita d’Austria e sposare lei, allo scopo di rafforzare il suo potere nei confronti di Federico II, suo padre; e poi dello stesso Federico II, il quale non poteva guardare con indifferenza al fidanzamento del figlio. La santa ormai, giovane matura, non si lasciò allettare dalla possibilità di diventare regina. Preferendo a uno sposo terrestre quello celeste, per mezzo di uomini di fiducia, ne diede notizia a Gregorio IX (+1241). Il padre di tutta la cristianità la confermò nel santo proposito e le promise la sua protezione.

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