Beato Giuseppe Tovini
Quest’umile Frate Minore recolletto, apostolo dell’Umbria e degli Stati Pontifici, nacque a Gaiche (Perugia) il 30-10-1732 da benestanti contadini e cristiani esemplari: Giuseppe Croci e Antonia Giorgi. Giovanni ricevette da essi un’educazione profondamente religiosa. I primi rudimenti del catechismo e delle lettere egli li apprese dal vicino parroco di Greppoleschieto. Era tanto grande il desiderio che aveva d’imparare che studiava persino sorvegliando il gregge al pascolo.
C’è un detto di san Francesco – a lui attribuito dallo Specchio di Perfezione, ma usato dal beato Egidio, uno dei suoi primissimi compagni – che può essere assunto come emblema per rappresentare l’operoso impegno di carità evangelica e francescana di P. Ludovico da Casoria (al secolo Arcangelo Palmentieri): Tantum scit homo quantum operatur, «Tanto l’uomo sa quanto opera».
ANGELO ORLANDI
Zefirino Agostini viene qualificato con i tre appellativi: sacerdote, parroco e fondatore, che ben delineano la sua vita e la sua opera. Vi si può aggiungere anche la qualifica di maestro di vita cristiana. Sono queste caratteristiche che hanno fondato la stima e la fama di santità presso i fedeli, hanno suscitato la fiducia a ricorrere alla sua intercessione, e dalle quali ha preso le mosse l’indagine e l’esame da parte della Chiesa intorno alla sua vita e alle sue virtù.
PAOLO MOLINARI- Postulatore della Causa
Andrea di Phú Yên, giovane catechista vietnamita, è ben conosciuto ed amato dalla gente originaria di quel Paese asiatico, e questo è vero sia per coloro che sono rimasti in quella terra, nonostante le penose traversie che l’hanno caratterizzata anche in tempi relativamente recenti, come pure per coloro che sono emigrati in altri Continenti e fanno parte della diaspora.
Tratto dal libro: RITRATTI DI SANTI
di Antonio Sicari ed. Jaca Book
Vogliamo raccontare la storia di una madre che papi e vescovi avevano già additato all’esempio dell’intero popolo cristiano prima ancora che fosse beatificata.
Paolo VI, nell’Angelus del 23 settembre 1973, parlò di lei: “una madre della diocesi di Milano che, per dare la vita al suo bambino, ha sacrificato con meditata immolazione la propria”. Lo stesso hanno fatto più recentemente Giovanni Paolo II ed il cardinale Martini:
La vicenda appartiene ai nostri tempi, non solo perché parliamo di una donna scomparsa non molti anni fa, ancora giovane, ma perché risponde ad una esigenza sempre più avvertita ai nostri giorni.
L’OSSERVATORE ROMANO Domenica 12 Ottobre 1997
di FERNANDO ROJO MARTINEZ – Postulatore generale
Matteo Elías Nieves del Castillo nacque nell’Isola di S. Pedro, Yuriria (Guanajuato — Messico) il 21 settembre 1882. Era figlio di Ramón e Rita, un matrimonio di modesti agricoltori di
Card. RICARDO J. VIDAL – Arcivescovo di Cebu
La testimonianza dei giovani raramente viene accolta con scetticismo. Le ragioni sono numerose e diverse. Forse è a causa dell’innocenza, di cui la giovinezza rimane un simbolo, anche quando i notiziari raccontano al mondo di quali cose spaventose i giovani sono capaci. Il ricordo dei giovani, quindi, occupa un posto particolare nel cuore della Chiesa. Corre l’anno 1672. Alcuni aggressori uccidono senza pietà un giovane uomo. La causa della sua morte è in odium fidei, ossia in odio alla fede. Da allora sono trascorsi quasi quattro secoli, ma la sua morte non viene dimenticata. Questo dramma, al contrario, è considerato un esempio mentre il mondo varca la soglia del nuovo millennio. Il nome del giovane è Pedro Calungsod.
ERNESTO ACOSTA ARTEAGA
Mariano de Jesús Euse Hoyos è di discendenza francese. Il suo trisnonno, il dottor Pedro Euse, era originario della Normandia e, secondo fonti sicure, fu inviato in terra d’America, in qualità di medico della Colonia, dal Re di Spagna, Carlo IV. Si sposò con Tomasa Macías Rojo, ebbe vari figli, fra i quali Juan Antonio, che fu il bisnonno di Mariano de Jesús e si sposò a Medellín con María Antonia Yepes Arango. Questi furono i genitori di Pedro Euse Yepes, padre di Pedro José Euse Bustamante, progenitore di Padre Mariano Euse.