S. GIUSEPPE BENEDETTO COTTOLENGO (1786-1842)
Santa Genoveffa (Geneviève) sembra inaugurare la serie delle sante francesi, come inaugura il calendario dei santi, poiché è festeggiata il 3 gennaio, data tradizionale della sua morte; la venerazione più che millenaria di cui la circondano i parigini ha origine nell’episodio della sua vita che, nel 451, la mostra mentre rassicura i suoi compatrioti terrorizzati dall’approssimarsi degli unni; persuade a non lasciare la città la popolazione che sta per correre verso la catastrofe, riesce a bloccare l’esodo; e in effetti il terribile Attila, che aveva distrutto Metz e minacciato Troyes e Orléans dove l’energia dei vescovi san Lupo e san Tranquillo lo aveva convinto a tornare indietro, si ritirava senza avere attaccato Parigi Ogni volta che la città si è sentita minacciata, i suoi abitanti si sono raccolti presso la cassa che contiene le reliquie di santa Genoveffa: così nell’886, quando Parigi viene assediata dai normanni, e anche nel nostro secolo, nel mese di settembre del 1914.
Questo santo abate benedettino nacque da modesti, ma pii genitori verso il 1025 a Gorbia (Somme), in Francia. Ebbe altri tre fratelli i quali, più tardi, abbracciarono la vita monastica nell’abbazia di St-Vincent de Laon (Aisne). Gerardo fin dall’infanzia fu allevato tra gli oblati nella celebre abbazia della sua città natale, fondata nel secolo VII da S. Batilde, madre di Clotario III, re della Neustria e della Borgogna.
di JUAN PUJANA
Questo santo abate cistercense nacque verso il 1127 da nobili genitori a Parigi o a St-Germain presso Crépy-en-Valois. Fin dall’infanzia fu affidato come oblato all’educazione di uno zio, Ugo, monaco di Sant’Arnolfo, poi abate di St-Germain-des-Prés. In compagnia di tanti ferventi religiosi Guglielmo compì in breve tempo tali progressi nella pietà e nella scienza che lo zio lo consigliò di entrare nello stato ecclesiastico. A sedici anni lo fece ordinare suddiacono e provvedere di un canonicato nella chiesa di Santa Genoveffa a Parigi.
Isidoro è nato forse a Siviglia verso il 560, da genitori cattolici, di razza ispano-romana. Suo padre Severiano, prefetto di Cartagena, era fuggito con la moglie Teodora nel 549 nella capitale della Betica in seguito all’invasione dei goti ariani. I suoi quattro figli sono tutti iscritti nel catalogo dei santi. Isidoro, rimasto presto orfano, fu educato e iniziato alle lettere da suo fratello S. Leandro, che divenne monaco, e da sua sorella S. Fiorentina, che abbracciò la vita religiosa.
Card. DIONIGI TETTAMANZI
Arcivescovo di Genova
La Chiesa di Genova, insieme alle Chiese sorelle di Piacenza e di Roma, è nella gioia spirituale ritenendosi, ancora una volta, benedetta da Dio e fecondata dal suo Spirito: il Santo Padre, infatti, domenica 9 aprile proclama beata la Madre Rosa Gattorno, nata e cresciuta a Genova, e qui vissuta per 35 anni, prima di passare a Piacenza e concludere la sua vita terrena a Roma. Come ha scritto il Papa nella sua lettera di preparazione al Grande Giubileo: «Le canonizzazioni e le beatificazioni… manifestano la vivacità delle Chiese locali. Il più grande omaggio, che tutte le Chiese renderanno a Cristo alla soglia del terzo millennio, sarà la dimostrazione dell’onnipotente presenza del Redentore mediante i frutti di fede, di speranza e di carità in uomini e donne di tante lingue e razze, che hanno seguito Cristo nelle varie forme della vocazione cristiana» (Tertio Millennio adveniente, 37).
GEORG FRANZ X. SCHWAIGER – Vicario del Duomo di Regensburg
Anna Schäffer nacque il 18 febbraio 1882 nel villaggio di Mindelstetten (fra Ingolstadt e Regensburg), in Baviera. Suo padre era un falegname. Sebbene la famiglia vivesse in condizioni modeste, Anna crebbe sana e forte. Fu silenziosa fin da piccola; l’educazione materna le instillò la devozione e l’amore verso Dio. In seguito, negli anni della malattia, la madre si sarebbe presa cura di lei. Anna Schäffer non spiccava particolarmente fra i bambini del villaggio. Piuttosto insolito è però il fatto che all’età di dodici anni, il giorno della sua prima comunione, si offrì al Signore.