S. GEMMA GALGANI (1878-1903)

Questo Fiore di Passione sbocciò il 12-3-1878 a Borgo Nuovo, frazione della parrocchia di Camigliano, nel comune di Capannori (Lucca), quarta tra gli otto figli, morti quasi tutti tisici nel fior degli anni, del chimico farmacista Enrico e della piissima sua consorte Aurelia Landi. Non era ancora passato un mese dalla nascita di Gemma che i genitori si trasferirono a Lucca sia per dare ai figli un’istruzione adeguata e sia perché alcuni avevano cominciato a malignare “che i dottori Carlo e Maurizio, prescrivendo le medicine, si preoccupavano più degl’interessi di Enrico che della salute dei clienti”. La farmacia di costui non prosperò, ma ciò non impedì che Gemma con i suoi fratellini ricevesse una buona educazione presso l’asilo e scuola delle sorelle Vallini, amiche di famiglia.

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S. GERARDO di TOUL (935-994)

Gerardo nacque nel 935 a Colonia, al tempo di Ottone I, della casa di Sassonia, imperatore romano e re di Germania, famoso per aver sottratto i dignitari ecclesiastici dalla dipendenza dei signori laici, attribuendo loro la signoria su parecchie città ed elevandone molti a conti palatini. I suoi genitori l’affidarono, per la formazione, ad una comunità di canonici viventi a Colonia presso la chiesa dì S. Pietro. Rimasto molto presto orfano, alla loro scuola Gerardo imparò a vincere le seduzioni del mondo. Sua madre Emma era stata colpita da un fulmine. Il fanciullo nella sua semplicità credette che quella disgrazia fosse accaduta in punizione delle sue colpe, motivo per cui si sottopose a una rigorosa penitenza che gli permise di perseverare nella pratica della castità e di abbracciare la regola che seguivano i chierici di San Pietro.

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S. LEONE IX (1002-1054)

Brunone dei conti di Dagsburg, cugino dell’imperatore di Germania Corrado II il Salico, nacque il 21-6-1002 ad Egisheim, presso Colmar, nell’Alsazia. A cinque anni i suoi genitori, Ugo ed Edvige, lo posero a studiare nella scuola vescovile di Toul, dove si distinse per regolarità di vita, intelligenza e pietà. Nel 1025 era già diacono, dotato di solida scienza in tutti i rami delle materie sacre. In tale veste comandò il distaccamento di soldati che il vescovo di Toul, Ermanno, non potè condurre personalmente al servizio di Corrado II in guerra contro i Milanesi ribelli.

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S. MADDALENA GABRIELLA CANOSSA (1774-1835)

Questa serva dei poveri, fondatrice delle Figlio della Carità, nacque a Verona il 1-3-1774, secondogenita tra i cinque figli che Ottavio, marchese di Canossa, ebbe da Teresa, figlia del conte Szluha, ungherese. A soli cinque anni Maddalena rimase orfana di padre. Lo zio Gerolamo, scapolo, dovette prendersi cura di lei perché la madre, dopo due anni di vedovanza, per contrasti familiari, abbandonò figli e casa e passò a seconde nozze. La santa fu affidata allora a un’aia colta e abile, francese, vedova, ma alla scuola di costei ebbe molto da soffrire perché era di temperamento bisbetico ed astioso. Ai dolori morali si aggiunsero quelli fisici. A quindici anni, difatti, Maddalena fu travagliata prima da una febbre maligna, poi da una dolorosa sciatica e quindi dal vaiolo. Durante la lunga malattia, che sopportò senza gemere, chiese che le fosse portato il viatico. Era tanto riservata che non permise di essere toccata nemmeno dal medico. Nella preghiera sospirava: “Gesù mio, un giglio tra le spine, ma un giglio senza macchia”.

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S. MARCO EVANGELISTA (I secolo)

S. Marco fu il cooperatore di S. Paolo e l’ausiliare di S. Pietro nella predicazione del Vangelo. Nel Nuovo Testamento ora è chiamato col nome ebraico di Giovanni, ora col nome latino di Marco, ora Giovanni Marco. I migliori interpreti della Scrittura ritengono che si tratti sempre della medesima persona, non essendo raro il caso di ebrei aventi due nomi, come l’apostolo dei gentili che si chiamava Saulo e Paolo.

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S. MARIA ROSA GIULIA BILLIART (1751-1816)

La santa, fondatrice delle Suore di Nostra Signora di Namur, nacque a Cuvilly, nella diocesi di Beauvais, nel dipartimento di Oise (Francia), il 12-7-1751, quinta dei sette figli di Giovanni Francesco, povero contadino e sfortunato commerciante. Giulia crebbe rispettosa e ubbidiente ai genitori. A scuola si mostrò più avida dello studio del catechismo che delle materie profane. A casa amava insegnarle alle coetanee, che raccoglieva attorno a sé. Anche la SS. Eucaristia esercitò su di lei una grande attrattiva tanto che, a nove anni, contrariamente alla consuetudine del tempo, fu ammessa alla prima comunione.

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S. Martino

II IV secolo, quello della pace della Chiesa e della sua grande estensione sia a Occidente che a Oriente, probabilmente è uno dei più sconcertanti della sua storia. Uscita dalla semiclandestinità nel 313, con il famoso editto di Milano che le concede diritto di cittadinanza, alcuni anni dopo, nel 325, la Chiesa si riunisce a Nicea, dove ha luogo quello che è chiamato il primo concilio ecumenico, ossia generale. Essa vuole tentare di mettere fine alle sue lotte interne, lacerata com’è da innumerevoli controversie che sono letteralmente affari di stato, poiché l’imperatore interviene periodicamente (come fa anche a Nicea) per far sì che i cristiani si mettano d’accordo una volta per tutte.

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S MARTINO I ( ? – 656)

L’autore del Liber Pontificalis, contemporaneo di Martino I, non fornisce notizie sulla sua vita prima dell’elezione al pontificato. Sappiamo che era un diacono originario di Todi (Umbria) e che aveva esercitato l’ufficio di apocrisario a Costantinopoli. Aveva quindi potuto conoscere a fondo l’aspra controversia suscitata dall’eresia monotelita, sorta nell’Oriente cristiano all’inizio del secolo VII.

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S. MICHELE de SANCTIS (1591-1625)

Questo santo dell’Ordine dei Trinitari, soprannominato l’«estatico» a causa dei frequentissimi rapimenti ai quali andava soggetto, nacque il 29-9-1591 a Vich, nella Catalogna (Spagna), settimo degli otto figli che Enrico Argemir ebbe da Margherita Monserrada, entrambi di nobile prosapia, ma decaduti dalla primitiva grandezza. Al fonte battesimale gli fu imposto il nome di Michele. Il padre, notaio e consigliere della municipalità, prima di dedicarsi al proprio lavoro andava ad ascoltare ogni mattina la Messa con i figli più grandicelli e la sera recitava in casa, con la servitù e i familiari, il rosario. Michele, dotato d’eccellente indole e di precoce intelligenza, apprese dai genitori a rivolgere presto la mente e il cuore a Dio, a ubbidire anche al precettore, ad essere paziente coi fratelli, servizievole con i compagni e caritatevole con gl’infelici.

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S. PASCASIO RADBERTO (790-865)

Questo abate benedettino, teologo e asceta, nacque verso la fine del secolo VIII probabilmente a Soissons (Aisne), Francia. Nel darlo alla luce la mamma morì, e Radberto sarebbe di certo perito quando fu esposto, secondo il pessimo costume del tempo, nel vestibolo del monastero di Nostra Signora di Soissons, e se le religiose, allora governate dall’abbadessa Teodrata, cugina germana di Carlo Magno, non l’avessero raccolto e provveduto del necessario sostentamento.

Radberto mostrò in seguito molta riconoscenza alle benefattrici dedicando loro diverse sue opere nelle quali egli le chiama “fiori della chiesa” e “onore dello Sposo divino”. Per l’educazione e la formazione, l’abbadessa lo affidò alle cure dei monaci di San Pietro, presso i quali fece rapidi progressi tanto nelle scienze quanto nella pietà.

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