B. ANGELA SALAWA (1881-1922)
Quando il confessore la esortava a parlare più svelta, essa dimenticava tutto e le sue confessioni si prolungavano all’eccesso. Gli invidiosi ne mormoravano tanto che il P. Stanislao, sordo da un orecchio, impressionabile e rammollito di cervello, per evitare pettegolezzi prese, a torto, la decisione di non confessarla più. Tra le solite pettegole della zona correva voce che Angela fosse isterica e imbrogliona. Fu allora che il P. Stanislao, appena la scorse alla solita ora, sporse il capo dal confessionale e le disse con asprezza: “Vattene! Non voglio sentire la tua confessione”. Angela non riuscì a trattenere le lacrime. Si recò allora in una vicina chiesa e, mentre esponeva al Signore il suo senso di abbandono, si sentì dire dalla di lui ben nota voce: “Figlia mia, di che cosa ti preoccupi? Io non ti ho abbandonata”.