S. CRISPINO DA VITERBO (1668-1750)

Nacque a Viterbo il 13-11-1668. Dopo la professione religiosa, nel 1696, il santo fu mandato al convento di Tolfa (Roma) dove gli venne affidato l\’ufficio di aiuto cuciniere. Come programma della sua attività, scelse il motto di S. Bernardo di Chiaravalle; "Povertà e pulizia". In un angolo della cucina innalzò un altarino in onore della Madonna, l\’adornò di fiori e sostava davanti ad esso per cantare le litanie e recitare devote orazioni insieme con due confratelli. Dedicandosi alla questua, la principale preoccupazione del santo non era tanto quella di procurare ai suoi confratelli i necessari mezzi di sussistenza, quanto di sovvenire alle necessità delle famiglie ridotte in miseria, o divise da odi, delle prostitute, delle ragazze madri, dei bimbi esposti, delle vedove, dei peccatori, dei malati e dei carcerati. Morì difatti il 19 maggio 1750 e fu sepolto nella chiesa di S. Maria della Concezione. Fu beatificato da Pio VII il 26-8-1806 e canonizzato da Giovanni Paolo II il 20-6-1982.

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S. PACOMIO IL GRANDE (292-346)

E\’ considerato, con S. Antonio abate, suo contemporaneo, il padre del cenobitismo egiziano. Fu il primo che ne fissò per scritto la regola. Pacomio nacque verso il 292 nella Tebaide superiore, da genitori pagani. Operò numerose conversioni e si oppose vigorosamente agli errori degli ariani. Nonostante le insistenze del suo vescovo, non volle mai ricevere il sacerdozio. Pacomio due volte all\’anno radunava attorno a sé i superiori dei vari monasteri per mantenere in tutti desta l\’idea che essi formavano una sola famiglia di cui egli si considerava non il dominatore, ma il servo. Dopo la riunione della Pasqua del 346 a Pebu scoppiò la peste che in poco tempo fece più di cento vittime. La più illustre di esse fu Pacomio stesso che morì il 9-5-346. Nel Martirologio romano la festa di San Pacomio è segnata al 9 maggio. Nei libri liturgici bizantini è segnata al 7.

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Cattolici inglesi martirizzati sotto il regno di Enrico VIII.

La Chiesa cattolica, che è in Inghilterra e nel Galles, il 4 maggio di ogni anno fa memoria dei suoi figli che diedero la vita, fino all\’effusione del sangue, per non rinnegare la fede nel primato spirituale del Sommo Pontefice e nel dogma del Sacrificio eucaristico, sotto i governi di Enrico VIII (1509-1547), Elisabetta I (1558-1603), fino a Carlo II (1660-85). Non di tutti questi numerosi martiri inglesi fu possibile raccogliere notizie sicure. Leone XIII ne beatificò 54 il 29-12-1886 e 9 il 13-5-1895; Pio XI ne beatificò 136 il 25-12-1929; Paolo VI ne canonizzò 40 il 25-10-1970. Di essi 13 sono sacerdoti del clero secolare, 3 benedettini, 3 certosini, 1 brigidino, 2 francescani, 1 agostiniano, 10 gesuiti e numerosi laici, tra cui anche donne.

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S. ANTONINO DI FIRENZE (1389-1459)

Nacque a Firenze nel 1389. Papa Eugenio IV, lo elesse Arcivescovo di Firenze. Non ebbe fama di grande predicatore, ma di ottimo confessore e direttore di spirito, tanto da meritare presto, tra i penitenti, il nome di "Antonino dei consigli". Da Vescovo si prodigò per l\’istruzione del popolo e il miglioramento dei costumi. Nemico della tirannide, nel 1458 si oppose all\’assolutismo mediceo. Diventò pure il consulente dei commercianti e dei banchieri non soltanto di Firenze, ma di ogni parte d\’Italia che gli portavano scritture legali e contratti da esaminare alla luce della morale cristiana. Morì il 2-5-1459 nella villa arcivescovile di Montughi presso Firenze, e fu sepolto nella chiesa di S. Marco che lui aveva fatto costruire. Adriano VI lo canonizzò nel 1522.

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B. BLANDINA MERTEN (1883-1918)

Questa religiosa orsolina tedesca, che si santificò compiendo semplicemente con gentilezza e silenziosità i suoi doveri quotidiani, nacque il 10-7-1883 a Dùppenweiler nella Saar (Germania). Fin dalla più tenera età la beata crebbe molto incline alle pratiche di devozione. Intorno al 1910 contrasse la tubercolosi. Non era all\’oscuro della gravita del suo male e del suo esito funesto. Vi si preparò pregando, meditando e diffondendo in chi poteva avvicinarla i più edificanti esempi di conformità al volere di Dio. Morì il 18-5-1918. Aveva soltanto 35 anni. Giovanni Paolo II riconobbe l\’eroicità delle virtù di Suor Blandina il 9-7-1983 e la beatificò il 1-11-1987.

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B. ANTONIA MESINA (1919-1936)

Nacque ad Orgosolo, nella diocesi di Nuoro, il 21-6-1919. Venne uccisa durante un\’aggressione Il 17 maggio del 1935. Dal 10-4-1983 le sue reliquie sono venerate nella chiesa del SS. Salvatore di Orgosolo. Sul luogo del martirio fu eretta una croce con queste parole: "Antonia Mesina, pura e forte". Giovanni Paolo II della Mesina riconobbe il martirio l\’8-5-1987, e la beatificò il 4 ottobre 1987. Martire della purezza a sedici anni, la Mesina è la prima giovane dell\’Azione Cattolica Femminile Italiana ad essere elevata all\’onore degli altari.

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B. NUNZIO SULPRIZIO (1817-1836)

Nacque a Pescosansonesco (Pescara), nell\’Abruzzo, il 13.4.1817. Una mattina d\’inverno sul piede sinistro di Nunzio apparve un gonfiore che, al contatto con un carbone acceso, si trasformò in piaga. Il ragazzo, a causa degli spasmi del dolore, non potè più lavorare come fabbro per guadagnarsi da vivere e per camminare fu costretto a fare uso delle grucce. Questa piaga lo accopagnò per tutta la vita. Al momento della morte dalla piaga, rosseggiante di sangue, si sprigionò un soavissimo profumo. Le sue reliquie sono venerate a Napoli nella chiesa di S. Michele a Portalba. Paolo VI beatificò Nunzio Sulprizio il 1-12-1963.

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S. FRANCESCO DE GERONIMO (1642-1716)

Questo Santo fu apostolo, profeta, taumaturgo e padre dei poveri. Nacque a  Grottaglie (Taranto) il 17-12-1642.. A ventisette anni chiese di essere ammesso al noviziato della Compagnia di Gesù. Fu quaresimalista apprezzato, missionario; predicatore di innumerevoli corsi di esercizi spirituali; riformatore di monasteri femminili; cultore infaticabile di vocazioni sacerdotali e religiose; direttore spirituale di aristocratici, consigliere di vescovi e prelati.

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CATTOLICI INGLESI E GALLESI MARTIRIZZATI sotto il regno di Elisabetta I

Tra il 1559-1563, con vari editti, la regina Elisabetta I ritoccò il Prayer Book di Edoardo VI e obbligò tutti a giurare la sua supremazia se volevano uffici pubblici, a conformarsi esteriormente al rito anglicano, ad abiurare il primato romano, a non esercitare atti di culto cattolico, specialmente a non celebrare la Messa. La pena variava da una forte multa fino alla morte. I giustiziati furono migliaia dopo che S. Pio V scomunicò Elisabetta e sciolse i sudditi dal giuramento di fedeltà.

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S. IGNAZIO DA LACONI (1701-1781)

A Laconi, uno dei paesi più pittoreschi sull\’altipiano del Sarcidiano, in provincia di Nuoro (Sardegna), nacque Ignazio il 17-11-1701 secondo tra i nove figli di Mattia Peis Cadello, povero contadino. Il Signore diede all\’umile fraticello analfabeta il dono dei miracoli. Pio XII lo beatificò il 16-6-1940 e lo canonizzò il 21-10-1951. Il corpo di S. Ignazio da Làconi è venerato a Cagliari nella chiesa dei Cappuccini.

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