S. FILIPPO NERI (1515-1595)

Sacerdote conosciuto come "l\’Apostolo della città di Roma". Era figlio di un notaio fiorentino di buona famiglia. Adoperandosi per allontanare i giovani dal male, fondò a Roma un oratorio, nel quale si eseguivano letture spirituali, canti e opere di carità; rifulse per il suo amore verso il prossimo, la semplicità evangelica, la letizia d’animo, lo zelo esemplare e il fervore nel servire Dio. Unì all\’esperienza mistica, che ebbe le sue più alte espressioni specialmente nella celebrazione della Messa, una straordinaria capacità di contatto umano e popolare. Fu promotore di forme nuove di arte e di cultura. Catechista e guida spirituale di straordinario talento, diffondeva intorno a sè un senso di letizia che scaturiva dalla sua unione con Dio e dal suo buon umore.

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S. Maria Maddalena de Pazzi (1566-1607)

Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, vergine dell’Ordine delle Carmelitane, visse a Firenze ove condusse una vita nascosta di preghiera e di abnegazione e, arricchita da Dio di doni straordinari, fu per le consorelle insigne guida verso la perfezione. Pregò ardentemente per la riforma della Chiesa e a tal fine scrisse a papa Sisto V e ai cardinali della curia: per promuovere la «rinnovazione della Chiesa» (iniziata dal Concilio di Trento con i suoi decreti).

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B. GIOVANNI DA PRADO (1563-1631)

Il beato Giovanni da Prado, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori fu un martire. Egli fu mandato in Africa per offrire assistenza spirituale ai cristiani costretti in schiavitù nei regni degli infedeli; arrestato, testimoniò coraggiosamente la propria fede in Cristo davanti al tiranno Mulay al-Walid, per ordine del quale subì il martirio.

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SAN GREGORIO VII (1020-1085)

Idelbrando di Soana, divenuto pontefice, credette fermamente in una Chiesa gerarchicamente organizzata con al vertice il pontefice, garante dell\’unità e della fede. Cosciente delle alte responsabilità di successore di Pietro, nel 1074 indisse il primo grande Concilio riformatore. Denunciò l\’ingerenza del potere civile nelle nomine dei vescovi, degli abati e degli stessi pontefici mettendo le premesse della \’lotta per le investiture". L\’umiliazione di Enrico IV a Canossa fu uno dei più drammatici episodi di questa lotta. Si occupò di molti problemi della sua epoca ma il suo grande merito è stata la riforma della Chiesa e la lotta contro la simonia e la rilassatezza dei costumi del clero.

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S. BERNARDINO DA SIENA (1380-1444)

Canonizzato nel 1450, cioè a soli sei anni dalla morte, nacque nel 1380 a Massa Marittima, dalla nobile famiglia senese degli Albizzeschi. Vestito l\’abito francescano dell’Ordine dei Minori, divenne uno dei principali propugnatori della riforma dei francescani osservanti. Evangelizzò le folle con la parola e con l’esempio e diffuse la devozione al santissimo nome di Gesù, esercitando instancabilmente il ministero della predicazione con grande frutto per le anime. Stenografati con un metodo di sua invenzione da un discepolo, i discorsi in volgare di Bernardino sono giunti fino a noi. Anche dopo la sua morte, avvenuta ad Aquila, nel 1444, Bernardino continuò la sua opera di pacificazione. Infatti il suo corpo dentro la bara cominciò a versare sangue e il flusso si arrestò soltanto quando le fazione della città si rappacificarono.

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S. UBALDO di GUBBIO (1080-1160)

Appartenente alla nobile famiglia dei Baldassini, originaria della Germania. Ordinato sacerdote nel 1114, qualche anno più tardi Ubaldo veniva eletto priore della sua canonica, di cui riformò la disciplina e il costume. La fama del suo nome e delle sue virtù si era diffusa al di fuori della sua città, tanto che Perugia nel 1126 lo acclamò suo vescovo. Ubaldo però, schivo di tanto onore, si recò subito a Roma per chiedere al Papa Onorio II di essere esonerato da tale incarico, ottenendone grazia. Il vescovo Ubaldo governò la diocesi di Gubbio per 31 anni, durante i quali superò felicemente avversità ed ostacoli, riuscendo a piegare con la dolcezza i suoi nemici e ad ammansire gli avversari con la mitezza d’animo.

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S. Rita da Cascia (1381-1447)

Le prime biografìe di questa santa mistica agostiniana, che la resero famosa nel mondo, furono pubblicate oltre un secolo dopo la sua morte. Quanto sappiamo di lei fu condensato nella biografia che le Agostiniane di Cascia inviarono a Roma nel 1628 in occasione della ufficiale beatificazione che ne fece Urbano VIII. Il corpo incorrotto di S. Rita da Cascia è oggi esposto alla venerazione degli innumerevoli pellegrini in un\’urna argento nella basilica-santuario eretto dalla pietà dei fedeli nel 1943.

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S. Riccardo Pampuri (1897-1930)

Nacque il 2-8-1897 a Trivolzio (Pavia), Assetato di Dio, quando disponeva di una certa libertà, il santo si immergeva talmente nella preghiera da perdere la nozione del tempo e dell\’avvicendamento delle persone nei vari uffici. In un anno e mezzo di professione semplice egli trovò quello che sospirava: "la più grande consolazione dell\’anima e la più invidiabile pace dello spirito". Per il suo angelico sorriso tutti lo chiamavano "il S. Luigi di Brescia". 

 

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S. CELESTINO V (1215-1296)

Pietro Angeleri nacque il 1215 a Isernia (Campobasso). A vent\’anni si fece benedettino per vivere da eremita in una grotta sul monte Palleno. Dopo tre anni fu ordinato sacerdote a Roma. Ritornò a condurre vita eremitica sul Monte Morrone, dove costituì nel 1264, con l\’approvazione di Urbano IV, gli Eremiti di San Damiano, detti poi Celestini. Per continuare a fare vita eremitica Pietro di Morrone si ritirò sulla Maiella (1284). Dopo aver scritto una lettera in cui minacciava terribili castighi da parte di Dio se il sacro Collegio non avesse eletto il Papa sollecitamente, fu egli stesso eletto Papa. Rimase però im carica pochi mesi e si dimise. Visse gli ultimi giorni nel castello di Fiumone ove morì.

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