S. PROCOPIO di SAZAVA (+1053)

E\’ uno dei santi Patroni della Boemia (attuale Repubblica Ceca). Procopio nacque verso il 975, nel castello di Kourim vicino a Chotoun. Egli fu sacerdote secolare. Come altri sacerdoti, Procopio era sposato ed aveva un figlio ma in seguito divenne monaco per dedicarsi ad una vita ancora più austera. Si ritirò in solitudine in una grotta presso il fiume Sázava a circa due miglia dal natio castello di Kourim. In questo periodo si inserisce la leggenda di aver costretto il diavolo tentatore a tirare l’aratro per lui. Quando fu nominato primo abate di Sázava, volle che la Comunità seguisse la Regola di s. Benedetto, la liturgia del rito occidentale romano, la lingua liturgica slava. Morì il 25 marzo 1053.

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B. PIER GIORGIO FRASSATI (1901-1925)

Nasce nel 1901 a Torino in una famiglia della ricca borghesia. Amico di tutti, esprime sempre una fiducia illimitata e completa in Dio e nella Provvidenza ed affronta le situazioni difficili con impegno, ma con serenità e letizia. Frequenta le Opere di san Vincenzo e si dedica alle opere assistenziali a favore di poveri e diseredati. Si iscrive a diverse congregazioni e associazioni cattoliche, aderisce alla «Crociata Eucaristica» e frequenta la Congregazione Mariana che lo inizia al culto della Madonna. Fonda con i suoi amici più cari una «società» denominata «Tipi loschi» che raccoglie giovani attenti ad aiutarsi nella vita interiore e nell\’assistenza degli ultimi. Muore di poliomelite fulminante il 4 luglio 1925.

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S. ANTONIO MARIA ZACCARIA (1502-1539)

Nasce a Cremona nel 1502. Nel 1524 si laurea in medicina a Padova. Viene consacrato prete nel 1528. Cappellano della contessa Ludovica Torelli, la segue a Milano dove, grazie a lui, nascono tre novità, tutte intitolate a san Paolo. Nel 1530 fonda una comunità di preti, i Chierici regolari di San Paolo, chiamati anche Barnabiti, dalla chiesa di San Barnaba, loro prima sede. Poi le Angeliche di San Paolo, primo esempio di suore fuori clausura. Terza fondazione: i Maritati di San Paolo, con l\’impegno apostolico costante dei laici sposati. Denunciato come eretico e come ribelle Antonio va a Roma dove verrà assolto. Muore a Cremona a poco più di 36 anni.

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S. NICOLA PIECK e i suoi 18 COMPAGNI, Martiri di Gorkum (+1572)

Nel mese di giugno del 1572, i calvinisti, a Gorkum, in Olanda, catturarono i Frati Minori di quel convento con altri sacerdoti, e li trascinarono per molti villaggi, esponendoli al ludibrio delle popolazioni. Li condussero prigionieri a Brielle, torturandoli in mille modi, perché rinunciassero alla fede cattolica nell’Eucaristia e nel primato del Romano Pontefice; ma essi rimasero saldi nella fede, e perciò furono messi a morte il 9 luglio 1572. Papa Pio IX li ha canonizzati nel 1867.

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S. ELISABETTA REGINA di PORTOGALLO (1271-1336)

Nacque a Saragozza, in Aragona (Spagna), nel 1271. Figlia del re di Spagna Pietro III, quindi pronipote di Federico II, a soli 12 anni venne data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli. Durante questo matrimonio Elisabetta seppe dare la testimonianza cristiana che la portò alla santità. Alla morte del marito donò i suoi averi ai poveri e ai monasteri, diventando terziaria francescana e si ritirò nel convento delle clarisse di Coimbra, da lei stessa fondato.Morì nel 1336 ad Estremoz in Portogallo. Fu canonizzata a Roma da Urbano VIII nel 1625.

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S. TOMMASO APOSTOLO (I secolo)

Fu uno dei Dodici chiamati da Gesù. E\’ ricordato soprattutto per il suo momento famoso di incredulità. Ma è ben altro che un seguace tiepido. Credere non gli è facile, e non vuol fingere che lo sia. Dopo la morte del Signore esige di toccare con mano. Quando però, otto gorni dopo, Gesù viene e lo invita a controllare esclamerà: «Mio Signore e mio Dio!», come nessuno finora aveva mai fatto. Intorno al VI secolo, furono trovati nell\’India meridionale gruppi inaspettati di cristiani cui il Vangelo fu portato ai loro avi da Tommaso apostolo.

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S. OTTONE di BAMBERGA (1062-1139)

Ottone nacque a Mistelbach, in Franconia, nel 1062, ai tempi della «lotta per le investiture». Fu nominato dall’imperatore Enrico IV vescovo di Bamberga. Dopo la sua morte Ottone scese a Roma dove il Papa Pasquale Il gli conferì il pallio, confermandolo vescovo di Bamberga. Vescovo legittimo per la Chiesa e ben accetto all\’Imperatore, gli sforzi di Ottone contribuirono alla definizione di un Concordato tra Chiesa e Impero, stipulato nella famosa Dieta di Worms, nel 1122. Boleslao, re di Polonia lo chiamò ad evangelizzare la Pomerania, dove, insieme a venti sacerdoti battezzò ventimila pagani, convertì sette città e fondò altre undici chiese. Ma cadde in un\’imboscata tesagli dai pagani. Morì poco dopo a Bamberga, nel 1139.

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S. BERNARDINO REALINO (1530-1616)

Nato in una famiglia illustre di Carpi, inizialmente si avvia per la strada dei “pubblici uffici”. Dopo alcuni incarichi in Piemonte passa al servizio del governo vicereale in Napoli, anch’essa città soggetta alla Spagna, dove però la sua carriera s’interrompe perchè frequenta i Gesuiti e decide di essere uno di loro, abbandonando codici e carriera. Ordinato sacerdote nel 1567 Bernardino diventa il maestro dei novizi gesuiti. Sette anni dopo, a Lecce, crea un collegio al quale si dedicherà fino alla morte. Si dedica alla gente di Lecce e gli si attribuiscono vari miracoli già da vivo. Si spegne a 86 anni. Papa Pio XII lo proclamerà santo nel 1947.

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SANT’IGNAZIO di LOYOLA (1491-1556)

Nacque ad Azpeitia, un paese basco, nel 1491. Avviato alla vita del cavaliere, durante una convalescenza, si trovò a leggere dei libri cristiani, per cui si spogliò degli abiti cavallereschi e fece voto di castità perpetua. In seguito decise di fondare una Compagnia di consacrati. Da solo in una grotta prese a scrivere una serie di meditazioni e di norme, che rielaborate formarono i celebri Esercizi Spirituali. Il 27 settembre 1540 papa Paolo III approvò la Compagnia di Gesù. Il 31 luglio 1556 Ignazio di Loyola morì. Fu proclamato santo il 12 marzo 1622 da papa Gregorio XV.

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S. TEOBALDO di PROVINS (+1066)

Teobaldo (in francese Thibaud) fu figlio del conte Arnolfo dello Champagne. In compagnia del suo amico Gualtiero entrò nell’abbazia di Saint-Rémi a Reims e qui si spogliò di ogni sua ricchezza e mondanità. Vagarono sino a giungere nella foresta di Petting, oggi in territorio lussemburghese, ove trovarono un luogo solitario ove edificarono due piccole celle ed iniziarono a camminare scalzi, soggetti a freddo, caldo, fame e fatica.offrendosi per qualsiasi lavoro disponibile: coltivazione dei campi, carico e scarico dei carri, pulizia delle stalle, trasporto di pietre e cemento per i muratori, spingevano il mantice e producevano il carbone per le fucine. Si spostarono in seguito presso una cappella in rovina nella remota e boscosa località di Satanico, nei pressi di Vicenza dove morì in pace nel 1066.

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