Da giovane visse una spiritualità semplice e ordinaria, fatta dell\’ascolto quotidiano della Messa. Gli anni seguenti segnarono la sua vita, sia per le difficoltà economiche, sia per la morte del padre, della sorella Francesca e infine, nel 1814, della stessa madre. Malgrado ciò Vincenza accettò questi avvenimenti come volontà di Dio. Con la costanza della preghiera si impegnò in parrocchia e organizzò un oratorio femminile con incontri, ritiri e scuole pratiche di lavoro domestico. Con Bartolomea Capitanio, che conobbe nel 1824, diede vita a una fondazione religiosa regolare per soccorrere le persone nelle condizioni più misere e soprattutto per l\’educazione delle ragazze. Morta prematuramente la Capitanio, Vincenza acconsentì a continuare l\’impresa che, approvata da Gregorio XVI nel 1840, si diffuse rapidamente in tutta la Lombardia e anche nel Trentino e nel Veneto.
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