"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofano: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". SACRAMENTALI: in senso largo, sono tutti quei riti e quelle cerimonie che accompagnano la celebrazione del culto divino e l'amministrazione. dei sacramenti; in senso stretto, sono «alcuni riti, azioni o cose particolari delle quali la Chiesa, quasi ad imitazione dei sacramenti, si suole servire per ottenere mediante la sua intercessione, certi effetti specialmente spirituali» (CIC, can. 1144).
La loro origine rimonta ai primi tempi della Chiesa, perché gli antichi scrittori ecclesiastici ne parlano come di cosa comune tra i fedeli.
Furono istituiti dalla Chiesa e producono i loro effetti non «ex opere operato» ma «ex opere operantis Ecclesiae» in quanto che la Chiesa per la sua dignità e in virtù della sua potente intercessione, ottiene da Dio, sebbene non infallibilmente, che al sacramentale vada unito, in coloro che ne usano degnamente, l'effetto spirituale per il quale è stato istituito.
I sacramentali si dividono in due classi: esorcismi e benedizioni. Gli esorcismi consistono nell'imposizione delle mani e nella recita di alcune preghiere allo scopo di espellere il demonio dall'anima e dal corpo dei fedeli. Si sogliono applicare anche alle creature irrazionali perché di esse non abusi il demonio a danno degli uomini.
Le benedizioni si dividono in costitutive e invocative. Le benedizioni costitutive si applicano agli uomini come alle creature irrazionali allo scopo di consacrarle a Dio (p. e. la benedizione delle vergini, la consacrazione dei calici), Le invocative si impartiscono agli uomini al fine di ottenere qualche beneficio divino (p. e. la benedizione di S. Biagio) e alle creature irrazionali affinché il loro uso giovi alla salute dell'anima e del corpo (p. e. la benedizione della mensa).