Guida pratica alla recita del Santo Rosario. Come si fa? è facile!…
S. Luigi Maria Grignion de Montfort
IL SEGRETO AMMIRABILE DEL SANTO ROSARIO
PER CONVERTIRSI E SALVARSI
Introduzione
Prima decina: Eccellenza del santo Rosario nell’origine e nel nome (n. 9)
Seconda decina: Eccellenza del santo Rosario nelle preghiere che lo compongono (n. 34)
Terza decina: Eccellenza del santo Rosario nella meditazione della vita e Passione di Cristo (n. 60)
Quarta decina: Eccellenza del santo Rosario nelle meraviglie operate da Dio in suo favore (n. 98)
Quinta decina: Modo di recitare santamente il Rosario (n. 116)
INTRODUZIONE
ROSA BIANCA
AI SACERDOTI
[1] Ministri dell’Altissimo, predicatori della verità, araldi del Vangelo, permettete che vi presenti la rosa bianca di questo piccolo libro per mettervi nel cuore e sulle labbra le verità in esso esposte con semplicità e senza pretese. Nel cuore, affinché voi stessi intraprendiate la pia pratica del Rosario e ne gustiate i frutti. Sulle labbra, perché comunichiate agli altri la sua eccellenza e con tale mezzo li possiate convertire.
Guardatevi, ve ne prego, dal considerare questa santa pratica piccola e di poca importanza, come sogliono fare gli ignoranti e molti dotti orgogliosi; essa è veramente grande, sublime, divina. Il cielo stesso ce l’ha data, e l’ha data proprio per convertire i peccatori più induriti e gli eretici più ostinati. Dio le ha annesso la grazia in questa vita e la gloria nell’altra. I santi l’hanno messa in atto ed i sommi Pontefici l’hanno autorizzata.
Felice il sacerdote e direttore d’anime al quale lo Spirito Santo ha rivelato questo segreto che la maggior parte degli uomini non conosce o conosce molto superficialmente! Se egli ne avrà una concreta conoscenza lo reciterà ogni giorno e lo farà recitare agli altri. Dio e la sua santa Madre gli verseranno nell’anima grazie in abbondanza per far di lui strumento della loro gloria; con la sua parola, sia pure disadorna, otterrà più frutto in un mese che gli altri predicando in parecchi anni.
[2] Cari confratelli, non contentiamoci dunque di consigliarlo agli altri; dobbiamo recitarlo noi stessi. Se, pur convinti in teoria dell’eccellenza del santo Rosario, non lo recitiamo noi per primi, gli altri daranno ben poca importanza a quanto consiglieremo perché nessuno può dare ciò che non ha. Gesù fece ed insegnò (At 1 1): imitiamo Cristo Gesù che prima fece e poi insegnò. Imitiamo l’Apostolo che conosceva e predicava soltanto Gesù, il Cristo Crocifisso. Noi lo faremo predicando il santo Rosario che, come vedrete in seguito, non è una serie di Pater e di Ave ma un compendio divino dei misteri della vita, della passione, della morte e della gloria di Gesù e di Maria.
Se sapessi che l’esperienza personale concessami dal Signore circa l’efficacia della predicazione del Rosario per convertire le anime, potesse persuadervi a divenirne apostoli, nonostante la tendenza contraria dei predicatori, vi racconterei le conversioni meravigliose che ho ottenuto predicando il Rosario; ma mi limito a riferirvi, in questo compendio, qualche fatto antico e ben provato. Solo ho inserito, per vostra utilità, parecchi testi latini, presi da buoni autori, che comprovano ciò che spiego al popolo in lingua Volgare.
ROSA ROSSA
AI PECCATORI
[3] A voi, peccatori e peccatrici, uno più peccatore di voi offre questa, rosa, arrossata dal Sangue di Gesù Cristo per ornarvene e salvarvi.
Empi e peccatori impenitenti gridano continua-mente: Coroniamoci di rose (Sap 2,8). Anche noi cantiamo: coroniamoci con le rose del santo Rosario.
Ma quanto sono diverse le loro rose dalle nostre, Le loro sono i piaceri carnali, i vani onori, le ricchezze caduche che presto saranno appassite è corrotte; le nostre, invece, sono i Pater e Ave recitati bene e accompagnati da buone opere di penitenza, e non appassiranno né mai s’infradiceranno. Tra cento, mille anni la loro bellezza splenderà come oggi.
Le loro tanto decantate rose hanno solo l’apparenza di rose: in realtà sono spine che pungono con il rimorso durante la vita, che trafiggono col pentimento all’ora della morte, che bruciano per tutta l’eternità nell’ira e nella disperazione. Se le nostre rose hanno spine, queste sono spine di Gesù che egli tramuta in rose. Se le nostre rose pungono, esse pungono solo per qualche istante, unicamente per guarirci dal peccato e per salvarci.
[4] Facciamo a gara per coronarci con queste rose del paradiso, recitando ogni giorno un Rosario, cioè tre corone di cinque decine ciascuna: 1) per onorare le tre corone di Gesù e di Maria: la corona di grazia di Gesù nell’incarnazione, la sua corona di spine nella passione, la sua corona di gloria in cielo, e la triplice corona che Maria ha ricevuto in cielo dalla SS. Trinità; 2) per ricevere da Gesù e da Maria tre corone: la corona di meriti in questa vita, la corona di pace in morte, la corona di gloria in paradiso.
Se sarete fedeli a recitarlo devotamente fino alla morte, nonostante l’enormità delle vostre colpe, credetemi: riceverete la corona di gloria che non appassisce (1 Pt 5,4). Anche se vi trovate sull’orlo dell’abisso, o con un piede nell’inferno, se avete perfino venduto l’anima al diavolo come uno stregone, o siete un eretico indurito e ostinato come un demonio, presto o tardi vi convertirete e vi salverete purché – lo ripeto e notate bene i termini del mio consiglio – diciate devotamente ogni giorno fino alla morte il santo Rosario, per conoscere la verità ed ottenere la contrizione ed il perdono dei vostri peccati. Troverete in questo libro parecchi esempi di grandi peccatori convertiti per virtù del santo Rosario. Leggeteli e meditateli.
Dio solo.
ROSAIO MISTICO
ALLE ANIME PIE
[5] Anime devote ed illuminate dallo Spirito Santo, non vi dispiaccia ch’io vi offra un piccolo rosaio mistico, venuto dal cielo, perché lo trapiantiate nel giardino della vostra anima; esso non nuocerà ai fiori odorosi delle vostre contemplazioni. E’, molto profumato e tutto divino: non guasterà affatto l’ordine delle vostre aiuole: purissimo e ben ordinato esso porta tutto all’ordine e alla purezza. Se ogni giorno lo si innaffia e lo si coltiva a dovere, cresce ad altezza prodigiosa e si estende tanto che non solo non ostacola tutte le altre devozioni, ma le conserva e le perfeziona. Voi che siete spirituali mi capite! Questo rosaio è Gesù e Maria nella vita, nella morte, nell’eternità.
[6] Le verdi foglie di questo rosaio esprimono i misteri gaudiosi di Gesù e di Maria; le spine, i dolorosi; e i fiori, quelli gloriosi. Le rose in bocciolo ricordano l’infanzia di Gesù e di Maria, le rose sbocciate rappresentano Gesù e Maria nella sofferenza, le rose completamente schiuse mostrano Gesù e Maria nella gloria e nel loro trionfo. La rosa rallegra con la sua bellezza: ecco Gesù e Maria nei misteri gaudiosi; punge con le sue spine: eccoli nei misteri dolorosi; dà gioia con la soavità del profumo: eccoli infine nei misteri gloriosi.
Non disprezzate, dunque, la mia pianticella rigogliosa e divina; piantatela voi stessi nella vostra anima prendendo la risoluzione di recitare il Rosario; coltivatela ed innaffiatela recitandolo fedelmente ogni giorno, accompagnandolo con opere buone. Vi accorgerete che questo seme, ora all’apparenza tanto piccolo, diventerà col tempo un grande albero, dove gli uccelli del cielo, cioè le anime predestinate e di alta contemplazione, faranno il loro nido e la loro dimora. Sotto la sua ombra saranno protette dagli ardori del sole, sulle sue cime troveranno difesa dalle bestie feroci della terra e scopriranno un delicato nutrimento nel suo frutto, l’adorabile Gesù al quale sia ogni onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen. Così sia.
Dio solo.
BOCCIOLO DI ROSA
AI BAMBINI
[7] A voi bambini, offro un bel bocciolo di rosa. E’, uno dei piccoli grani della vostra corona che a voi sembra una cosa da poco. E invece quant’è prezioso questo grano! quanto è ammirabile questo bocciolo! e come si aprirà interamente se recitate con devozione l’Ave Maria! Consigliarvi di recitare un rosario tutti i giorni sarebbe domandarvi l’impossibile; ma almeno dite con molta attenzione e ogni giorno la corona di cinque decine che e come una ghirlanda di rose che ponete in capo a Gesù e a Maria. Datemi retta. Ed ora ascoltate questa bella storia e non dimenticatela.
[8] Due sorelline stavano sull’uscio di casa a recitare devotamente il rosario, quando apparve una bella Signora che avvicinatasi alla più piccola, di circa sette anni, la prese per mano e la condusse con sé. La sorella maggiore, meravigliata, ne va alla ricerca, non la trova e rientra piangente in casa per avvertire che hanno rapito la sorella. Il papà e la mamma la cercano inutilmente per tre giorni, fin che alla sera del terzo giorno la trovano sulla soglia di casa. Era lieta in volto e festosa. Le chiedono da dove venga ed ella risponde che la Signora, alla quale diceva il suo Rosario, l’aveva condotta in un bel luogo, le aveva dato cose buone da mangiare e le aveva deposto sulle braccia un grazioso bambino, al quale lei aveva dato tanti baci. I genitori, da poco convertiti alla fede, chiamano il padre gesuita che li aveva istruiti nella fede e nella devozione al Rosario e gli raccontano l’accaduto. Da lui stesso abbiamo appreso questo fatto avvenuto nel Paraguay (ANTOINE BOISSIEU, S.J., Le chrétien prédestiné par la dévotion à la Ste Vierge, p. 752; QN, pp. 189-190).
Bambini, imitate le due sorelline; come loro recitate ogni giorno il Rosario e meriterete di andare in paradiso, di vedere Gesù e Maria, se non proprio in questa vita, certo dopo la morte per tutta l’eternità. Così sia.
Che i sapienti e gli ignoranti, i giusti e i peccatori, i grandi e i piccoli lodino, dunque, e salutino giorno e notte Gesù e Maria col santo Rosario. “Salutate Maria che ha faticato molto per voi”(Cf Rm 16,6).