Lettera con cui la Congregazione per la Dottrina della fede ha chiesto al p. Schillebeeckx ulteriori chiarimenti relativi alle affermazioni contenute nelle sue opere
Posizioni cristologiche del p. E. Schillebeeckx
I. LETTERA
Reverendo padre,
già da tempo la nostra congregazione è in contatto con lei per chiarire le posizioni cristologiche che ha esposto nel suo libro Jezus. Het verhaal van een levende.
Avendo costatato che il libro conteneva proposizioni ambigue che potevano risultare pericolose per i suoi lettori, la congregazione, attraverso il card. Willebrands – che aveva informato dell’esame in corso – le indirizzava, fin dal 20 ottobre 1976, una lista di domande riguardanti il contenuto dell’opera e il metodo utilizzato.
Il 13 aprile 1977 lei ha risposto a queste domande con una lettera che forniva diverse spiegazioni. Esse non eliminavano tutte le difficoltà, come le fu spiegato nella “valutazione della risposta” che il nostro dicastero le inviò il 6 luglio 1978.
Nel frattempo, lei ha pubblicato Gerechtigheid en liefde. Genade en bevrijding, il secondo libro della trilogia sulla cristologia da lei annunciata. Qualche mese dopo, ha fatto pervenire alla congregazione la piccola opera: Tussentijds verhaal over twee Jezus boeken, accompagnato da una lettera che diceva: “In questo piccolo libro mi sono spiegato su certi passaggi un po’ oscuri o discussi dei miei libri su Gesù Cristo … ”.
Da un esame attento di quest’ultima pubblicazione risultava che essa conteneva certamente delle precisazioni interessanti, ma ciò nonostante la sua posizione rimaneva ambigua su alcuni punti fondamentali della fede cattolica. Così, a motivo della gravità dei problemi esaminati, la Congregazione per la dottrina della fede decideva di invitarla a un colloquio di messa a punto, secondo gli articoli 13-15 della sua Ratio agendi. Per mezzo del cardinal Willebrands, il 6 luglio 1978 le è stato chiesto di accettare di venire a Roma per chiarire la sua posizione cristologica in una discussione con dei rappresentanti del nostro dicastero. La stessa lettera le indicava pure i punti essenziali sui quali avrebbe dovuto vertere il colloquio in questione.
Dopo ulteriori contatti, ritardati oltretutto dalla morte ravvicinata dei papi Paolo VI e Giovanni Paolo I, il card. Willebrands informava la congregazione (lettera del 30 giugno 1979) che lei accettava di partecipare al colloquio. Perciò, dopo gli scambi epistolari necessari per determinare il momento e le modalità del colloquio, questo ha potuto svolgersi i giorni 13, 14 e 15 dicembre 1979, presso la sede della congregazione con la partecipazione di mons. A. Bovone, moderatore degli incontri, di mons. A. Descamps, e dei padri A. Patfoort, OP, e J. Galot, SJ.
In occasione di un incontro con le autorità della congregazione che precedette immediatamente il colloquio, le fu ricordato che scopo di questo non era di addivenire a una sentenza, né di prendere delle decisioni, ma di completare le informazioni sulla sua posizione cristologica. Infine si aggiunse che al termine del colloquio ci sarebbe stata la redazione di un rendiconto che, una volta accettato dalle due parti, sarebbe stato poi sottoposto all’esame dei cardinali membri della Congregazione per la dottrina della fede.
Riuniti in congregazione ordinaria, i cardinali hanno proceduto a questo esame alla luce delle spiegazioni da lei date nella sua risposta scritta del 13 aprile 1977 e nel colloqui dei giorni 13-15 dicembre 1979.
Essi hanno costatato che la procedura seguita si era rivelata utile, in quanto le ha permesso di spiegarsi sulle finalità, il metodo e il genere letterario dei suoi scritti e di dissipare diverse ambiguità.
Nel formulare le loro conclusioni, che furono approvate dal santo padre, i cardinali hanno sottolineato che quelle valevano unicamente per le tre opere indicate all’inizio di questa lettera.
Di conseguenza, a nome loro, nella mia qualità, di prefetto di questa congregazione, desidero comunicarle quanto segue:
1° – La congregazione prende atto dei chiarimenti, precisazioni e rettifiche da lei date nel colloquio e nella sua lettera, sulle opere pubblicate (cfr. Doc. annesso, I).
2° – Ciò nonostante essa ritiene che le spiegazioni fornite non sono state sufficienti per eliminare le ambiguità su certi punti (cfr. Doc. annesso, II).
Perciò le chiedo:
1) di far conoscere al pubblico dei suoi lettori i chiarimenti, le precisazioni e le rettifiche che risultano dalle recenti spiegazioni che ha dato alla congregazione. Va tenuto presente infatti che il libro Jezus… è stato conosciuto da un vasto pubblico. Ora, le spiegazioni da lei date su alcuni punti decisivi vanno oltre le affermazioni dei libri pubblicati; sono quindi importanti non solo per il magistero ecclesiastico, ma anche per i suoi lettori che hanno il diritto di essere informati su indicazioni di così grande importanza.
2) di rivedere alla luce della dottrina cattolica i punti sul quali ancora pesa una certa ambiguità e di manifestare pubblicamente la sua volontà di conformarsi a questa richiesta.
Inoltre bisogna riconoscere che, nonostante l’ampiezza del suo programma, il colloquio non ha potuto andare abbastanza a fondo con i chiarimenti che avrebbero richiesto,
Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede.
Sul dialogo intercorso vedere anche
– I. Lettre Depuis un certain temps déjà, au r.p. E. Schillebeeckx, 20 novembre 1980: OR 26 giugno 1981, p. I.
– II. Note annexe La presente note, 20 novembre 1980: OR 26 giugno 1981, pp. 1-2. – Versione italiana: Regno-doc 15/1981, pp. 453-455.