"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofano: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". PROVVIDENZA (da providere o praevidere = vedere in anticipo): è l'ordine concepito nella mente di Dio per dirigere le cose create al proprio fine.
Essa è parte della prudenza e riguarda principalmente i mezzi da ordinare al fine; risiede nell'intelletto, ma presuppone la volizione del fine e precede il governo delle cose, che è la pratica esecuzione della Provvidenza.
Contro i Materialisti, i Fatalisti, i Pessimisti e i Deisti del sec. XVIII, la Chiesa difende la Provvidenza di Dio (Conc. Vat., DB, 1784), che risplende nelle pagine della S. Scrittura (cfr. Sap. 14 e il bel cap. 6 di Mt.) e negli scritti dei Padri (v. RJ alla voce «Providentia»).
Ragioni:
a) c'è nel mondo un ordine e una tendenza verso il fine; ma quest'ordine, come ogni realtà cosmica, deve preesistere intenzionalmente nella mente della Causa prima;
b) Dio è non solo causa efficiente, ma anche causa finale di tutte le cose e come tale deve aver concepito il modo di ridurre a sé, fine supremo, le cose create.
A questa Provvidenza nessuna creatura sfugge, perché la Provvidenza, connessa con la causalità divina è, come essa, universale, Pertanto anche la libertà è subordinata alla divina Provvidenza (cfr. Mt. 6, 30), la quale non disturba l'ordine della natura, ma lo conserva e lo dirige, servendosi delle cause necessarie per gli effetti necessari e delle cause contingenti, come delle volontà umane, per gli effetti contingenti e liberi. Il male fisico e morale, che è nel mondo, non fa difficoltà contro la Provvidenza se si considera: 1° che esso è permesso, non causato direttamente da Dio; 2° che dipende dalle deficienze dell'ente finito; 3° che va guardato non in particolare, ma nell'ordine universale, che può esigere il sacrificio di enti singoli (v. Male)