"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofano: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". POTENZA (di Cristo): tre potenze si distinguono nel Verbo Incarnato: 1° la potenza divina (onnipotenza) che gli compete in quanto è Dio; 2° la potenza propria di ogni natura umana, che gli compete perché Uomo perfetto; 3° una potenza strumentale di origine divina, che si esercita però col concorso della natura umana, secondo le esigenze della missione redentrice del Salvatore.
E' evidente che l'onnipotenza non può essere comunicata all'Umanità di Cristo, perché propria ed esclusiva dell'Ente infinito. Ma è teologicamente certo che quella Umanità ha concorso e concorre tuttora a certe azioni divine comunicabili, come operare miracoli, produrre e infondere la grazia nelle anime. Le descrizioni dell'Evangelo non lasciano dubbi: «La folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che risanava tutti» (Lc. 6, 19); Gesù guarisce il sordomuto toccandone le orecchie con le dita e la lingua con la saliva (Mc. 7, 32). Simili gesti sarebbero una commedia indegna di Gesù se la sua Umanità non contribuisse realmente alla guarigione miracolosa. I Padri insegnano unanimi la stessa cosa: i frutti della Redenzione passano attraverso la carne del Verbo, che Cirillo Alessandrino chiama perciò vivificatrice (DB. 123). Secondo la dottrina comune gli stessi Sacramenti sono subordinati all'influsso santificante dell'Umanità di Cristo.
Ma si discute sulla natura di questa funzione strumentale tanto dell'Umanità quanto dei Sacramenti: alcuni Teologi preferiscono la strumentalità fisica (più consona alla Tradizione), altri quella semplicemente morale. S. Tommaso sta per la prima opinione.