"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofano: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". NEOFITO (gr. = nuova pianta): è usato da S. Paolo (1 Tim. 3, 6) per indicare figuratamente un nuovo convertito.
Del resto l'Apostolo altrove (1 Cor 3, 6-8) paragona il lavoro dell'operaio evangelico a quello di un agricoltore. La parola è passata nel linguaggio ecclesiastico per designare i neobattezzati. Siccome Del luogo citato San Paolo raccomanda a Timoteo di non ordinare come vescovo un neofito. nell'antico diritto canonico, accolto poi dalle Decretali, si stabilì come irregolarità o impedimento dell'ordinazione il «defectus fidei confirmatae» proprio di quanti si battezzavano convertendosi alla vera fede in età adulta. Il Codice ha soppresso questa irregolarità, ma pone i neofiti tra coloro che sono «simpliciter impediti, donec, iudicio Ordinarii, sufficienter probati sint» (Can. 987, § 6).