Luogo dell’annuncio della parola di Dio

Nell’aula della chiesa ci dev’essere un luogo elevato, stabile, debitamente preparato e convenientemente nobile, che ad un tempo risponda alla dignità della parola di Dio, richiami chiaramente alla memoria dei fedeli che nella Messa è preparata la mensa sia della parola di Dio sia del corpo di Cristo e infine sia sommamente idoneo ad aiutare l’ascolto e l’attenzione dei fedeli durante la liturgia della parola

CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI.


Luogo dell’annuncio della parola di Dio e croce pettorale del vescovo


28 febbraio 1998



Da quale luogo si deve annunciare la parola di Dio e come dev’essere regolarmente disposto questo luogo?


R. Nell’aula della chiesa ci dev’essere un luogo elevato, stabile, debitamente preparato e convenientemente nobile, che ad un tempo risponda alla dignità della parola di Dio, richiami chiaramente alla memoria ai fedeli che nella Messa è preparata la mensa sia della parola di Dio sia del corpo di Cristo e infine sia sommamente idoneo ad aiutare l’ascolto e l’attenzione dei fedeli durante la liturgia della parola. Perciò per la struttura di ogni chiesa si deve provvedere all’idoneità e consonanza dell’ambone con l’altare.


Affinché l’ambone aiuti le celebrazioni in modo idoneo, sia ampio, dal momento che talvolta su di esso devono trovarsi più ministri. Inoltre occorre provvedere che i lettori sull’ambone abbiano una illuminazione sufficiente per leggere il testo, e. secondo l’opportunità, possano fare uso degli odierni strumenti tecnici per essere agevolmente sentiti dai fedeli.


Tale ambone sia sobriamente e convenientemente decorato a seconda della sua struttura in modo stabile o occasionale, almeno nei giorni solenni. Poiché l’ambone è il luogo dal quale viene annunciata la parola di Dio dai ministri, esso dev’essere riservato per sua natura alle letture, al salmo responsoriale e all’annuncio pasquale. Tuttavia l’omelia e la preghiera dei fedeli possono essere proferite dall’ambone, per la stretta connessione di queste parti con tutta la liturgia della parola. Ma è meno opportuno che altri ascendano all’ambone, per esempio il commentatore, il cantore o direttore di canto (cf. Lezionario, seconda edizione, “Premesse”, nn. 32-34).


Nel caso poi in cui il sacerdote celebri alla presenza di un piccolo gruppo di fedeli, senza una sede riservata al celebrante e senza un luogo appropriato per la liturgia della parola (come avviene per es. in occasione di pellegrinaggi o per la messa in casa di un infermo) occorre predisporre almeno un sedile per il celebrante e un leggio mobile per il lettore. Si faccia sempre in modo che il luogo della proclamazione della parola di Dio sia distinto dall’altare perché questo “rappresenta i due aspetti del mistero: l’altare del sacrificio e la mensa del Signore” (cf. Catechismo della chiesa cattolica, n. 1383). Tuttavia ogni volta che la necessità lo richieda e sia fisicamente impossibile separare il luogo per la liturgia della parola dall’altare, si può annunciare la parola di Dio da esso, tenendo il Lezionario sopra il leggio dell’altare. Tale leggio dev’essere collocato in un luogo idoneo, per esempio in mezzo all’altare (cf. Notitiae 14[1978] 302).


 


Croce pettorale del vescovo


E’ stato chiesto alla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti se la croce pettorale, che viene portata dal vescovo o dal cardinale con l’abito corale sopra la mozzetta, possa essere sostenuta da un cordone rosso, verde e oro, o da una catenella di metallo pregiato. Questo dicastero, considerate le norme dettate in passato e con l’approvazione della superiore autorità, risponde: Si