…A modo di Prefazione. Introduzione. Limiti dell’argomento. Maria Santissima perfetta Vergine e perfetta Madre. Il concetto preciso della Verginità in genere. La formula ternaria della Verginità di Maria. Divisione della trattazione….
LA VERGINITA’ DI MARIA, OGGI
A MODO DI PREFAZIONE
Ha scritto San Pietro Canisio, Dottore della Chiesa; “Come Abramo viene appellato Padre, perché è sopra tutti i padri; come Paolo viene appellato l’Apostolo, perché è sopra tutti gli apostoli; così Maria viene appellata, fra tutte, la Vergine, e viene predicata dalla Chiesa “Vergine tra le vergini” (“Virgo virginum”) ” (De Maria Virgine incomparabili et Dei Genitrice sacrosanta, L, II, Praef, presso Bourassé, Summa aurea, t. VIII, col. 792). Ella fu sempre, “Vergine di corpo, vergine di anima, vergine di professione “: ” Virgo carne, virgo mente, virgo professione ” (ibid. col. 794). Ella fu ” il modello più completo della vergine “: ” absolutum exemplar virginis ” (ibid.), la ” sola vergine insieme e madre “: ” Madre di Cristo e Vergine di Cristo “; sola mater simul et virgo, Mater Christi et Virgo Christi ” (ibid.).
Dopo questi elogi il S. Dottore fa una riflessione .” Satana – dice – ” turpissimo e impurissimo principe delle tenebre “, non solo ” non dorme “, ” ma cerca tutti i modi per aggredire e per distruggere la somma purità di Maria e la verginità della medesima “. ” Sotto la guida di un tale duce “, molti – dice il Santo Dottore – ” si scagliano per impedire che il mondo riconosca costantemente e la Chiesa predichi che la Madre del Signore è rimasta incorrotta prima del parto, nel parto e dopo il parto” (ibid., col. 795). Questa amarissima constatazione del Santo Dottore, se era vera e opportuna per i suoi tempi, appare particolarmente vera e opportuna per i nostri tempi. Allora infatti erano i nemici della Chiesa coloro dei quali si serviva l’immondo serpente infernale per combattere la perpetua verginità di corpo e di anima di Maria; oggi invece sono gli stessi cattolici coloro dei quali si serve Satana per lo stesso turpissimo scopo. Come si può ancora parlare, infatti, di verginità di corpo se si ammette (come è stato ammesso da alcuni che pur si dicono cattolici) che Gesù è il frutto non già dello Spirito Santo in Maria, ma delle sue relazioni sessuali con San Giuseppe? e che Gesù è nato da Maria come tutti gli altri bambini, ledendo la verginità corporale di sua Madre?… Come si può ancora parlare di verginità di mente, se si ammette che Maria, prima dell’annunziazione, non solo non ebbe il fermo proposito o voto di consacrarsi tutta (anima e corpo) a Dio, ma ebbe intenzione di consumare, come qualsiasi altra sposa, il suo matrimonio con San Giuseppe?… Tacere, dinanzi a simili aberrazioni che intaccano il dogma della perpetua verginità (di corpo e di anima) della Madre di Dio, equivarrebbe a un delitto. E’ perciò dovere di ogni vero cattolico difendere con San Pietro Canisio la perpetua verginità di Maria ” contro i nemici della Chiesa e contro i corruttori della parola di Dio ” (ibid., col. 796).
Ci rendiamo pienamente conto della singolare delicatezza dell’argomento.
Nel luglio passato, ebbi l’agio di compiere una visita dettagliata all’incantevole Duomo di Siena, dedicato all’Assunzione. Mi colpì molto l’iscrizione posta proprio all’ingresso del Tempio:
” Castissimum Virginis templum caste ingredi memento “
Questo invito ad entrare ” nel castissimo Tempio della Vergine ” ” in modo casto “, vale, in modo tutto particolare, per la questione sulla perpetua verginità di Maria. E’ necessario parlare della ” Vergine ” per antonomasia con parole verginali. ” L’uomo – ammonisce San Bonaventura – deve aver monde labbra nel trattare questa materia ” (1). Labbra monde e, soprattutto, cuore mondo, verginizzato, poiché le parole riflettono il cuore.
Ce lo conceda l’Onnipotente, Mediatrice la sua Vergine-Madre!…
Roma, 25 marzo 1970
P. GABRIELE M. ROSCHINI O.S.M.
Professore della Pontificia Università Lateranense
Editrice “Cor unum ” Figlie della Chiesa, Roma 1970
INTRODUZIONE
1. LIMITI DELL’ARGOMENTO
L’argomento preciso del nostro studio è stato formulato in questi termini:
La verginità di Maria, oggi. Non si tratta perciò di tutta la verginità di Maria in tutta la sua estensione, ma solo dinanzi agli errori di oggi. Si hanno negazioni o dubbi in tutte e tre le fasi della verginità di Maria: prima del parto (concepimento verginale di Cristo), nel parto (parto verginale) e dopo il parto (vita verginale). E ciò non solo da parte di acattolici, ma anche – non si vede con quale coerenza – da parte di alcuni cattolici.
Questo discredito della verginità mariana non è che una logica conseguenza del discredito della verginità in genere, proprio dei nostri tempi. Quanto più è apprezzata da Dio, tanto più è disprezzata dall’uomo.
2. MARIA SANTISSIMA PERFETTA VERGINE E PERFETTA MADRE
Maria SS. è la Vergine-Madre: perfetta vergine e perfetta madre, Verginità e Maternità: sono due termini esprimenti due realtà le quali, naturalmente, si escludono a vicenda, come il fiore esclude il frutto e il frutto esclude il fiore. Se si accentua troppo il concetto di verginità, si corre il rischio di compromettere il concetto di maternità; se, al contrario, si accentua troppo il concetto di maternità, si corre il rischio di compromettere il concetto di verginità. L’abbinamento e l’armonioso incontro di queste due grandi realtà (verginità perfetta e maternità perfetta) nella persona di Maria, per un miracoloso intervento divino, costituiscono appunto il mistero che l’ha resa, simultaneamente, vergine e madre, perfetta vergine e perfetta madre, come c’insegna la fede. ” Buona parte – ha detto S. Bernardino da Siena – è a essere maritata e vivere nel santo matrimonio. Migliore parte è a vivere nella santa verginità! Ma l’ottima qual è? E’ quella di Maria la quale elesse l’una e l’altra, d’essere vergine e madre… ” (Prediche volgari, ed. L. Bianchi, 1880-1888, II, p. 406).
Il problema di armonizzare queste due grandi realtà è stato percepito in tutti i venti secoli dell’era cristiana. Nessuna meraviglia perciò se alcuni, per salvare la perfetta verginità, hanno negato la realtà della maternità (per es. gli Gnostici i quali negavano la realtà umana di Cristo: cfr. S. IRENEO, Adv. haer. I. 24, 2; 30, 12); e se altri, al contrario, per salvare la perfetta maternità, han negato la realtà della verginità (per es. gli Ebioniti, i quali soppressero, nel loro Vangelo, il cosiddetto ” Vangelo dell’infanzia ” ove si parla esplicitamente della verginità di Maria (cfr. S. IRENEO, Adv. haer. I, 26, 1).
3. IL CONCETTO PRECISO DELLA VERGINITÀ IN GENERE
La verginità teologicamente considerata perciò si può distinguere in verginità corporale e verginità spirituale: 1) la verginità corporale (o materiale) importa l’integrità del corpo e l’immunità del medesimo dalla soddisfazione venerea liberamente ammessa; 2) la verginità spirituale, invece, importa l’integrità dello spirito, ossia il fermo proposito di astenersi dalla soddisfazione venerea anche lecita, come si ha nel matrimonio.
Ciò premesso si può dare il caso che una donna sia vergine spiritualmente, non già corporalmente (per es. a causa di una operazione chirurgica che distrugga l’integrità corporale); e, al contrario, può anche darsi il caso che una donna sia corporalmente vergine, ma non lo sia più spiritualmente (peccando, per es., in diversi modi, contro la castità).
Secondo il Mitterer e i suoi seguaci, invece, la verginità comprenderebbe i seguenti quattro elementi, due psichici e due somatici:
a) l’astensione affettiva (la volontà di astenersi) dalla soddisfazione venerea;
b) l’astensione effettiva dalla soddisfazione venerea;
c) l’astensione da ogni atto sessuale con tutte le funzioni psicologiche che l’accompagnano;
d) che il germe vitale femminile non abbia alcun contatto col germe vitale maschile (cfr. A. MITTERER, Dogme und Biologie der heiligen Familiè nach dem Weltbild des hl. Thomas von Aquin und dem der Gegenwart, Wien, Herder, 1948, p. 106).
Secondo questa nuova teoria della verginità (fondata sui soli dati biologici, prescindendo dal Ministero e dalla Tradizione della Chiesa) la integrità corporale (la verginità corporale) non sarebbe necessaria per avere il concetto ed il fatto della verginità, per cui si potrebbe sostenere una verginità perfetta senza l’integrità corporale. Un tale concetto essi l’applicano a Maria SS., la quale, per loro, sarebbe sempre vergine, pur non avendo, a causa del parto, la verginità del corpo (ma solo quella dello spirito). Costoro, evidentemente, si mettono contro il Magistero e la Tradizione della Chiesa. Non è già la fede (la verità rivelata) che si deve conformare alla scienza, ma è la scienza che si deve conformare alla Fede, nel caso che Fede e scienza fossero in conflitto.
4. LA FORMOLA TERNARIA DELLA VERGINITÀ DI MARIA
II fatto (rivelato) della perpetua verginità di Maria è stato espresso dalla Chiesa (a cominciare dalla Costituzione ” Cum quorundam ” di Paolo IV, del 1555) con la formola ternaria chiara e popolare: Maria fu vergine prima del parto, nel parto e dopo il parto.
Questa triplice divisione – è bene rilevarlo subito – anziché una divisione scientifica, è piuttosto una divisione pratica, ordinata ad esprimere, in modo facile e popolare, la realtà della verginità o integrità, corporale e morale, di Maria in tutte le fasi della sua vita. Il fondamento, il perno di una tale divisione è la nascita di Cristo, la quale – secondo il concetto tradizionale – fu verginale, ossia, avvenne senza compromettere l’integrità corporale della Madre. Ciascuna delle tre parti della divisione – è bene rilevarlo – ha un suo proprio significato, parzialmente diverso da quello delle altre. Siccome l’espressione ” sempre vergine ” è generica, per questo è stata poi specificata dalla suddetta formola ternaria. Se non vi fosse qualcosa di intermedio tra la verginità prima del parto e dopo il parto, inutilmente si sarebbe introdotto un membro intermedio (la verginità ” nel parto “) (2).
5. DIVISIONE DELLA TRATTAZIONE
Ciò premesso, di ciascuna delle tre fasi della verginità di Maria SS. (prima del parto, nel parto e dopo il parto) esporremo tre cose:
I Il concetto preciso
II Gli errori di oggi
III La loro confutazione.
Note alla prima parte
(1) “Homo habere debet munda labia in hac materia” (S, BONAVENTURA, in Sent. III,
d. 4, a. 3, q. 1, ad 2; ed. Quaracchi, III, p. 1136).
(2) L’iconografia-bizantina suole esprimere le tre fasi della verginità di Maria dipingendo tre stelle sul capo e sulle spalle della Vergine col Bambino. Ciascuna di queste tre stelle ha il suo particolare splendore.