"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica. FRUTTI (della Messa): Il sacrificio eucaristico ha una quadruplice efficacia (cf. Conc. di Trento, DB. 950): latreutica (adora e loda Dio) eucaristica (lo ringrazia dei benefici elargiti). impetratoria (ottiene nuove grazie) propiziatoria (inclina la misericordia divina al perdono dei peccati).
I primi due effetti riguardano Dio, gli ultimi due gli uomini. Nella Messa gli offerenti sono tre: il principale (G. C.), il ministeriale (il sacerdote), il generale (i fedeli). In quanto la Messa è opera di Cristo produce i suoi effetti «ex opere operato» (v. questa voce), indipendentemente cioè dai meriti e dalle disposizioni del sacerdote e dei fedeli (in questo senso la Messa è un sacrificio sempre puro «oblatio munda» che non può essere macchiato da nessuna iniquità dei ministri secondari, cf. Conc. Trid., DB. 939); in quanto è opera del sacerdote e dei fedeli ottiene i quattro effetti «ex opere operantis» ossia nella misura della santità e del fervore del ministro e degli assistenti (in questo senso si dice che è migliore la Messa di un prete santo che quella di un peccatore). Gli effetti che provengono agli uomini (cioè l\’impetratorio e il propiziatorio) sono detti comunemente frutti della Messa, di cui si distingue: 1) il frutto generale, che va a favore di tutta la Chiesa; 2) il frutto speciale, che va a beneficio della persona, per la quale si celebra la Messa; 3) il frutto specialissimo che è inalienabilmente riservato al sacerdote celebrante.