"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". CENSURA TEOLOGICA (dal lat. censere = stimare, valutare, decretare): è un giudizio che qualifica sfavorevolmente una espressione, una opinione o un\’intera dottrina teologica.
Questo giudizio può essere privato, se dato da uno o più Teologi per conto proprio, o pubblico e ufficiale, se promulgato dall\’autorità ecclesiastica.
La Chiesa ha il diritto di giudicare e di riprovare in materia teologica in forza della sua missione d\’insegnare e del suo infallibile magistero in materia di fede e di costumi, che l\’obbliga a custodire e a difendere da ogni contaminazione, diretta o indiretta, il sacro deposito della divina Rivelazione.
L\’esercizio di quel diritto è antico nella Chiesa (cfr. le definizioni dei Concili, l\’Indice dei libri proibiti, le proposizioni di vari autori condannate attraverso i secoli). Le formule di censure sono molte, con una gradazione che va dal minimo al massimo. Si possono aggruppare in tre categorie: 1.a categoria: riguardo al contenuto dottrinale una proposizione può essere censurata come: a) eretica, se si oppone apertamente a una verità di fede definita come tale dalla Chiesa; secondo la maggiore o minore opposizione la proposizione può dirsi prossima all\’eresia, di sapore eretico; b) erronea nella fede, se si oppone a una grave conclusione teologica, che deriva da una verità rivelata e da un principio di ragione; se si oppone a una semplice sentenza comune tra i Teologi, la proposizione è censurata come temeraria.
2.a categoria: riguardo alla forma difettosa, per cui la proposizione è giudicata equivoca, dubbia, capziosa, sospetta, male sonante ecc. pur non contraddicendo ad alcuna verità di fede sotto il punto di vista dottrinale.
3.a categoria: riguardo agli effetti che può produrre per le particolari circostanze di tempo e di luogo, pur non essendo erronea nel contenuto e nella forma. In tal caso la proposizione è censurata come perversa, viziosa, scandalosa. pericolosa, seduttiva dei semplici, ecc.
Dalle censure teologiche vanno ben distinte le censure ecclesiastiche (come per es. la scomunica) che sono pene medicinali.