“Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica”. Allegorismo: è un metodo di esegesi della Sacra Scrittura, propugnato tra gli Ebrei da Filone Alessandrino (+ 42) e introdotto in ambiente cristiano dai maestri della celebre scuola teologica di Alessandria di Egitto fondata nel II sec.
Il più grande luminare di essa, Origene (186-254), codificò i principi dell\’allegorismo. In conformità con la costituzione dell\’uomo secondo la concezione platonica (corpo anima – spirito) egli distinse nei testi della Bibbia tre sensi: 1). corporale o letterale per gli incipienti; 2) psichico o morale per i proficienti; 3) pneumatico o spirituale per i perfetti. Non tutti i testi sacri, però, hanno tutti e tre i sensi; alcuni mancano del primo. L\’allegorismo veniva giustificato con le seguenti ragioni: se si sostenesse sempre il senso letterale della Bibbia si dovrebbero ammettere delle assurdità o delle immoralità; Paolo si è servito del metodo allegorico per alcuni testi del Vecchio Testamento; le cose sensibili – secondo la teoria platonica – sono figure di realtà soprasensibili. Fu il bisogno dell\’apologetica che impose l\’allegorismo ad Origene che pure era formidabile nei lavori di critica testuale. I Chiliasti, insistendo sul senso letterale della Bibbia sostenevano la realtà di un regno millenario di ogni piacere (v. Millenarismo); gli Gnostici interpretavano letteralmente i testi che attribuivano a Dio aspetto e qualità umane; i Giudei negavano che Cristo fosse il Messia perché egli non aveva fondato un regno di prosperità materiale e politica secondo la lettera delle antiche profezie. L\’esagerazione nell\’applicazione del metodo di Origene portava però, alla polverizzazione della Bibbia, a metafisicherie che compromettevano seriamente il valore e la saldezza dei testi.
Contro la scuola alessandrina – rappresentata da S. Atanasio (+373), Didimo il cieco (+398), S. Cirillo Alessandrino (+444) – lottò la scuola Antiochena, fondata alla fine del sec. III, che insistette sulla interpretazione intelligentemente letterale dei sacri testi e sviluppò la dottrina del senso tipico (v. questa voce) e della theoria per cui il senso letterale è alla base di una più profonda e più alta penetrazione specialmente delle profezie messianiche. Il più celebre rappresentante di questa tendenza che trionfò sull\’allegorismo fu S. Giovanni Crisostomo (+407). Recentemente l\’antico allegorismo è stato rimesso in onore da P. Claudel, Introduction au «livre de Ruth», Paris, 1938.