“Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica”. Agnosticismo (dal gr. [privativa], = non conosco): la voce fu trovata e messa in uso da Huxley sullo Spectator nel 1869, in Inghilterra. Agnosticismo è un sistema a sfondo scettico per cui si nega la possibilità o la capacità di conoscere qualche verità.
Sul terreno teologico, di cui ci occupiamo, l\’Agnosticismo riguarda specialmente Dio nella sua esistenza o nella sua natura. Un esempio classico di Agnosticismo è la dottrina di Mosè Maimonide filosofo giudeo (+1204), che toglieva ogni valore oggettivo agli attributi, che noi riferiamo a Dio e sosteneva che la ragione nulla può conoscere della essenza divina. S. Tommaso lo confuta dimostrando il valore della nostra conoscenza intorno a Dio, che pur non essendo adeguata è però vera analogicamente (vedi Analogia). Nell\’età più vicina a noi l\’Agnosticismo si è affermato sistematicamente in due correnti filosofiche di largo dominio: il Positivismo e il Kantismo (v. questa voce).
a) Agnosticismo positivistico (Comte, Littré, Spencer): partendo dall\’empirismo e dal sensismo, restringe l\’ambito della conoscenza umana al fenomeno e al fatto sperimentale. Quindi non si preoccupa tanto dell\’essenza quanto dell\’esistenza delle cose naturali. E questa è la scienza che ha carattere di evidenza. Misteriosa è invece l\’intima natura delle cose e il problema della loro origine e della loro prima causa, cioè di Dio. Qui è la zona dell\’Inconoscibile, oggetto della religione. Dio e le sue meraviglie non ci toccano e quindi è bene non pensarci (Littré) oppure ammettiamoli provvisoriamente per un motivo pratico, morale, sociale (Spencer), in attesa del progresso scientifico, che potrà eliminare del tutto la religione.
b) Agnosticismo kantiano: l\’unica realtà oggettiva per noi è il fenomeno che impressiona i nostri sensi; la cosa in sé (il noumeno) ci sfugge e la ragione la sostituisce con le sue forme o categorie a priori, che sono soggettive. Molto meno possiamo attingere con la ragione Dio. che trascende tutta la natura. Ho l\’idea di Dio ma non posso dimostrare la sua realtà fuori di me (Critica della ragione pura). Ma Dio si può e si deve affermare per via di volontà come un postulato (Critica della ragion pratica).
Il Modernismo, adottando l\’immanentismo kantiano, ne adotta anche l\’Agnosticismo.