"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofano: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". RISURREZIONE (di Cristo): Gesù risorto da morte a vita novella è una verità, storicamente attestata da tutti gli Evangelisti e da San Paolo, la quale fin dai primi giorni del Cristianesimo non solo fece parte del messaggio evangelico. ma ne fu il fondamento e l'anima, come occupò il centro della liturgia e della Chiesa nascente.
La critica moderna ha usato tutti i mezzi per distruggere la realtà storica di questo fatto: frode degli Apostoli. teoria della allucinazione o della morte solo apparente di Gesù, ecc. Ma finora nessuno di questi tentativi contraddittori è riuscito a risolvere seriamente il problema. Gli esegeti cattolici. contro tutti gli assalti della critica vecchia e nuova, da Reimarus a Loisy, oppongono questi punti fermi: 1° La vera morte di Cristo e la sua sepoltura narrate dagli Evangelisti con ricchezza di dettagli e di circostanze decisive. 2° Cristo redivivo in tutta la sua fisica realtà testimoniato da persone ineccepibili, come Pietro e Paolo, in pubblico, davanti ai Giudei che avrebbero dovuto, se potevano, smentirli. 3°) Prima del racconto degli Evangelisti c'è la energica testimonianza di Paolo (tra il 53 e il 55) che vide Cristo sulla via di Damasco e andò a Gerusalemme dove conversò con Pietro e Giacomo, da cui poté attingere notizie particolari di quella mirabile Risurrezione di Cristo, che per lui è ragione d'essere della fede e dell'Apostolato. E S. Paolo l'attesta con un linguaggio quasi rituale che riecheggia la catechesi originale della prima comunità cristiana all'indomani dell'Ascensione di Gesù. 4° Il fenomeno psicologico dell'allucinazione era impossibile in animi sfiduciati e smarriti come quelli degli Apostoli: tanto è vero che alle prime apparizioni del Risorto si spaventarono e Gesù dovette persuaderli della realtà del suo corpo mangiando e facendosi toccare. 5° Tra la morte di Gesù e la prima testimonianza della sua Risurrezione è così breve il tratto di tempo da non poter assolutamente bastare alla formazione di una leggenda. 6° Se gli Evangelisti avessero voluto inventare e ingannare avrebbero ben concordato le loro narrazioni, le quali invece. presentano varietà di dettagli e di colorito, che provano appunto la schiettezza e l'oggettività delle testimonianze. 7° Ridurre a una frode o a un'allucinazione il mutamento operato dalla Risurrezione negli Apostoli, prima così timidi e vili, e ancora la conversione e l'opera di San Paolo, è un assurdo.
La Risurrezione, mentre è la prova suprema della divinità di Cristo, è anche la ragione di quel divampare di fede, di apostolato e di martirio, che caratterizza i primi tempi cristiani.