"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofano: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". REGALITÀ (di Cristo): con l'Enciclica di Pio XI «Quas primas» (1925) la Regalità di Cristo entrava nella liturgia universale (festa di Cristo Re) e nella categoria delle verità dichiarate dal Magistero della Chiesa.
Ma questa verità è antica: già nel Vecchio Testamento il Messia futuro è vaticinato Re (cfr. Salmo 2, 44, 71; Isaia, c. 9, 6 ss.; Daniele, c. 2, 44 e 7, 13 ss.). Nel Nuovo Testamento l'Arcangelo Gabriele dice a Maria (Lc. 1., 32): «…e il suo regno non avrà fine». Cfr. Giov. 18, 37, Paolo nella 1.a Lett. ai Cor 15, 24: «…poiché tutte le cose ha sottoposto ai suoi piedi»; Apoc. 19, 13: «Ed Egli porta scritto sulla veste e sul femore Re dei re e Signore dei dominanti». S. Agostino raccoglie la tradizione dei Padri (De consensu Evang.): «Cristo in quanto uomo è stato costituito Re e Sacerdote»
Ragioni: a) Cristo è Re per diritto nativo, perché è Figlio di Dio, anche secondo la sua umanità, che sussiste nella Persona del Verbo; b) per diritto acquisito, perché ha riscattato col suo sangue il genere umano dalla schiavitù del peccato, che pesava anche su tutto il creato. come dice S. Paolo (Rom. 18,19), c) Cristo è Re perché ha la triplice potestà legislativa, giudiziaria ed esecutiva. come attesta l'Evangelo (cfr. Mt. 5, 21 e 28, 18; Mc. 16, 16; Atti Ap. 10, 42. ecc.). Il regno di Cristo è d'indole spirituale, ma non esclude l'estensione, almeno indiretta, alle cose temporali; è anche sociale non soltanto individuale.
Le potestà regali di Cristo sono state comunicate alla Chiesa e al Romano Pontefice, che ne è il Capo visibile. Cfr. le parole di Cristo: «Come il Padre ha mandato me, così io mando voi».