Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofano: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". ONNIPOTENZA: potenza in senso passivo è capacità di ricevere l'azione altrui, in senso attivo è facoltà di agire e di produrre.
A Dio ripugna la potenza passiva (v. Atto puro), ma si attribuisce giustamente la potenza attiva, purificata nel suo concetto da ogni imperfezione.
E' di fede che Dio non solo è potente, ma è onnipotente (cfr. Simbolo Apost., Conc. Vat., DB, 1782). Le fonti della Rivelazione sono ricche di testimonianze (Gen. 17, 1; Tob. 13, 4; Apoc. 4, 8; i Padri frequentemente). S. Tommaso afferma che la potenza divina è fondata sul suo essere, perché un ente è potente in quanto è in atto, ed è tanto più in atto quanto più è essere. Ora Dio è l'Essere per essenza, cioè infinito, e però gli compete una potenza infinita di agire. Onnipotenza è potenza di far tutto, salvo se l'oggetto non sia fattibile in sé; e tale è tutto ciò che si oppone alla ragione di essere, come il peccato e il male, che sono piuttosto non-enti (v. Male). Così pure Dio non può fare ciò che è metafisicamente assurdo, per es. che le cose passate non siano state (contraddizione). L'onnipotenza di Dio considerata in se stessa si chiama potenza assoluta; considerata in rapporto agli altri attributi e all'ordine presente della creazione, si chiama potenza ordinata. Per es. Dio potrebbe distruggere l'anima immortale (potenza assoluta), ma per la sua sapienza non lo fa (potenza ordinata).
Leibniz sostiene che Dio non può creare un mondo migliore del nostro (ottimismo): la dottrina cattolica riconosce la bontà relativa del creato, ma insegna che Dio onnipotente potrebbe fare di più e meglio, secondo la sua libertà (v. questa voce).