"Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica". LIBERALISMO; una corrente dottrinale complessa, un po' proteiforme, che ha avuto interpretazioni e applicazioni pratiche svariate, non facili a definirsi. Concetto fondamentale del Liberalismo è la libertà concepita come emancipazione e indipendenza dell'uomo, della società, dello Stato, da Dio e dalla sua Chiesa.
Nato dall'Enciclopedismo il Liberalismo trova una giustificazione filosofica nel Kantismo (v. questa voce), affermandosi come Naturalismo e Razionalismo (v. questa voce); passa con la rivoluzione francese nella sfera sociale, politica e si manifesta come Democrazia ad oltranza (popolo sovrano), come Separatismo nei rapporti tra Chiesa e Stato (Libera Chiesa in libero Stato), come Indifferentismo in materia di religione e di culto, come Astensionismo dello Stato in materia economica (lasciar fare all'iniziativa privata).
Nella prima metà del secolo scorso questa corrente pericolosa ed erronea s'infiltrò anche tra le file dei Cattolici assumendo una forma più moderata e insistendo specialmente sullo sganciamento della Chiesa dallo Stato e sulla larghezza di vedute di fronte allo spirito di libertà. Caratteristico il movimento cattolico-liberale in Francia capitanato da Felice de Lamennais, seguito entusiasticamente dal Lacordaire, domenicano. dal Montalembert e altri. Con le migliori intenzioni questi uomini cercarono di cristianizzare il Liberalismo, fondamentalmente avverso alla religione rivelata, ma invano.
La Chiesa dovette intervenire prima per ammonire, poi per condannare.
I documenti principali del Magistero Ecclesiastico sono:
l° L'Enciclica «Mirari vos» di Gregorio XVI (1832).
2° L'Enciclica «Quanta cura» con l'annesso Syllabus di Pio IX (1864).
3° Le Encicliche «Immortale Dei» e «Libertas» di Leone XIII (1885 e 1888).
Nel Sillabo (v. questa voce) è la condanna esplicita e dettagliata del Liberalismo sul terreno filosofico, teologico, religioso, sociale e politico. Da questo Liberalismo classico vanno distinte certe correnti moderne a tinta liberale attenuata.
Leone XIII nelle due celebri Encicliche conferma la condanna data nel Sillabo sostenendo vigorosamente i diritti di Dio e della Chiesa di fronte all'individuo e allo Stato, che non può disinteressarsi del problema religioso né mettere la Chiesa Cattolica alla pari con gli altri culti; ma tenendo conto delle difficoltà contingenti non condanna lo Stato che per ragioni di libertà di coscienza permette sul suo territorio, anche dove la maggioranza è cattolica, l'esercizio di altre forme di religione. Tolleranza dunque per necessità pratica simile a quella con cui Dio tollera il male accanto al bene nel mondo. Ma resta intatto il principio della verità e del diritto della religione e della Chiesa Cattolica nei rapporti con l'individuo, con la società e con lo Stato.