IDOLOTITI

Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica. IDOLOTITI (= cosa offerta all'idolo; dal gr. = sacrifico all'idolo.

Uno dei casi di coscienza più delicati per i primi cristiani fu la liceità di nutrirsi delle carni che i pagani offrivano nei templi ai loro idoli. In quel tempo la società greco-romana era permeata di senso religioso ed ogni occasione lieta o triste della vita era sottolineata da offerte di sacrifici agli dèi. La carne delle vittime immolate veniva consumata nelle adiacenze dei templi o nei banchetti familiari, o distribuita agli amici o, infine, venduta ai macellai, entrava nell'uso pubblico.
Nel concilio apostolico di Gerusalemme venne deciso che i cristiani venuti dal paganesimo per rispetto ai loro confratelli venuti dal giudaismo, che provavano una ripugnanza istintiva per l'uso degli idolotiti, si astenessero dalle carni di provenienza sacrificale pagana (Atti, 15, 20. 29). Sei anni dopo, nel 56, la questione fu presentata a S. Paolo in tutti i suoi particolari dai fedeli di Corinto. Venivano fatti tre casi concreti: 1) i cristiani possono fornirsi da macellai che acquistano carne dai templi o che, nella macellazione, praticano riti religiosi? 2) possono accettare inviti ai banchetti nei quali si ha il sospetto che vengano offerti idolotiti?; 3) possono, per dovere o per convenienza, partecipare a un banchetto sacro di pagani?
Nella sua risposta (I Cor. cc. 8-10) Paolo si ispira a due principi: 1) l'idolo è nulla, quindi non può consacrare o sconsacrare la carne offertagli; 2) gli animali furono da Dio messi a disposizione delle creature per loro nutrimento. In conseguenza, la risposta alla prima domanda è affermativa. Anche nel secondo caso i cristiani non devono avere scrupoli, ma se a tavola c'è qualcuno che può scandalizzarsi devono astenersene. Nel terzo caso la risposta è negativa perché lo scandalo è legittimo e grave trattandosi di partecipazione diretta a un atto di culto idolatrico: non si può bere alla «coppa del demonio» dopo aver bevuto al «calice del Signore».