IDEALISMO

Cardinale Pietro Parente; Mons. Antonio Piolanti; Mons. Salvatore Garofalo: Voci selezionate dal Dizionario di Teologia Dogmatica. IDEALISMO: secondo il più autorevole tra gl'idealisti moderni si può definire: «una concezione che risolve il mondo nell'atto spirituale o atto del pensiero, unificando l'infinita varietà naturale ed umana in una assoluta unità, in cui l'umano è il divino e il divino è l'umano» (G. GENTILE, Teoria generale dello spirito).

Questo è l'Idealismo portato fio no alle sue estreme conseguenze (attualismo gentiliano); ma l'Idealismo ha la sua genesi storica, che rimonta a Parmenide, il quale avrebbe per la prima volta intuito la realtà vera come puro pensiero. Certo l'Idealismo come esaltazione dello spirito o soggetto pensante ha la sua radice nella filosofia di Cartesio (+1650), il quale subordinando la realtà al pensiero umano inaugurò quel soggettivismo (v. questa voce) che, attraverso la scuola inglese (Locke, Berkeley, Hume), arriva a Kant e si afferma fino ai punto da sostituire le categorie a priori del pensiero alla realtà noumenica, dichiarata inconoscibile in sé (v. Kantismo). Di qui prende le mosse l'Idealismo tedesco, che man mano riduce tutta la realtà, anche quella fenomenica, all'Io trascendentale (Panegoismo del Fichte) o all'Assoluto (Schelling) o all'Idea in continuo divenire (Panlogismo di Hegel). L'Idealismo tedesco entrò in Italia specialmente per opera di B. Spaventa (+1873), si affermò con Benedetto Croce e trionfò con G. Gentile. L'Idealismo italiano si può riassumere schematicamente in questi punti fondamentali:
 1° Tutta la realtà si risolve unicamente nello Spirito come puro atto o pensiero pensante (Attualismo).
 2° Non c'è nulla di reale fuori di questo pensiero, nulla di trascendente, ma tutto è immanente in esso (Immanentismo-Monismo).
 3° Lo Spirito o Atto pensante è in continuo divenire, cioè si fa per un processo creativo immanente (autoctisi), in cui si pone e si supera sotto vari aspetti (Dinamismo dialettico).
 4° Lo Spirito percorre un ciclo triadico di tesi, antitesi e sintesi, in cui è la genesi di tutta la realtà. Il Croce distingue 4 gradi o fasi dell'attività immanente dello spirito, due di ordine teoretico. (Estetica, Logica) e due di ordine pratico (Economia, Etica). Il Gentile invece distingue 3 momenti: a) pura soggettività (arte); b) oggettivazione (religione); c) sintesi del soggetto-oggetto (filosofia).
 5° Gli uomini individui sono altrettanti lo empirici, che si unificano in un lo trascendentale, che è l'Atto pensante, in cui è tutto il reale in divenire (Dio e mondo).
 Prescindendo da altre difficoltà, l'Idealismo è assurdo: 1° perché pretende che lo Spirito o Atto pensante crei se stesso ammettendo il principio inconcepibile di una cosa causa di se stessa; 2° perché identifica il finito con l'infinito, il contingente con l'assoluto e ammette la possibilità di una evoluzione dell'Io trascendentale dato come infinito, eterno e quindi perfettissimo; 3° perché non riesce a spiegare la distinzione, la varietà e il contrasto delle coscienze individuali, coefficienti e attrici del dramma della vita umana; 4° perché toglie la distinzione tra errore e verità, tra male e bene, proclamando che lo Spirito nell'atto di pensare è sempre verità e bontà e che il male e l'errore sono il passato dello Spirito stesso.
 L'Idealismo, come sistema panteistico e come relativismo nel campo morale è inconciliabile col Cristianesimo.