Progresso nella virtù
1. Necessità di progredire nella virtù.
2. Vantaggi dell\’avanzare nella virtù.
3. Mezzi per avanzare nella virtù.
1. NECESSITÀ DI PROGREDIRE NELLA VIRTÙ. – «Non conformatevi a questo secolo, scriveva S. Paolo ai Romani, ma riformatevi cambiando modo di pensare, di sentire, di operare, affinché riconosciate qual è la volontà di Dio, qual cosa gli piaccia, quale sia buona, quale perfetta» (Rom. XII, 2). Ma perché uno abbia vigore da imprendere, e costanza da continuare questa trasformazione, bisogna che sia ben persuaso di quel ricordo di Sant\’Antonio, che nessuno potrà mai avere forza da progredire nella virtù, se non è convinto che in quello stesso giorno solamente egli comincia ad adempire i suoi doveri religiosi (In Vit. patr.); ricordo che troviamo anche nei Morali di San Gregorio Magno il quale scrive: «Se ci sta a cuore di non ritrarci indietro fino dai primi passi dati per la via del bene, è sommamente necessario il persuaderei che da noi non si fa altro ogni giorno se non mettere mano all\’opera» (Moral.),
Nell\’universo, nel tempo, tutto cammina… Camminiamo dunque anche noi senza mai arrestarci… Siamo di coloro dei quali dice il Salmista: «Andranno di virtù in virtù» (Psalm. LXXXIII, 8): non dimentichiamo l\’intimazione di S. Giovanni: «Chi è giusto, si faccia più giusto; chi è santo, si faccia ancora, più santo» (Apoc. XXII, 11). A chi faccia o pensi altrimenti, bene sta quel detto di S. Bernardo: «Tu non vuoi avanzare; vuoi dunque indietreggiare e cadere?» (Epist.).
Abbastanza chiaro, su questo punto, si era espresso Gesù Cristo medesimo: « Chiunque mette mano all\’aratro, e si volge indietro, costui non è fatto per il regno di Dio» (Luc. IX, 62), disse una volta: ora chi non avanza, certamente costui guarda indietro. «Sforzatevi, diceva un\’altra volta, di entrare per la porta angusta» (Luc. XIII, 24); lo sforzo suppone un\’azione ed un avanzamento continuo. A colui che vuole seguirlo, mette per condizione indispensabile che rinunzi a se stesso porti la sua croce ogni giorno, e lo segua (Luc. IX, 23). Ora, mi sembra, questo rinnegamento di se medesimo importa sforzi continui, quotidiani, incessanti; questa necessità di portare la croce ogni giorno prova che bisogna progredire ogni giorno verso il Calvario, cioè avanzare quotidianamente per l\’aspra via della virtù. E siccome può seguire Gesù Cristo solamente colui che rinunzia a se stesso e porta la sua croce ogni giorno, ne segue che il progresso nel bene è di rigoroso dovere… Se la terra, gli astri, i pianeti cessassero dal loro corso, che ne sarebbe del sistema mondiale?
2. VANTAGGI DELL\’AVANZARE NELLA VIRTÙ. – Il profeta Osea descrivendo lo stato dell\’uomo che si studia di progredire nella virtù, lo paragona ad un giglio, ad una vigna, ad un albero di cedro (OSEAE XIV, 6-8), 1° per la grandezza ed il numero delle virtù; 2° per il candore, la castità e la purezza della sua vita; 3° per il profumo e l\’olezzo della sua buona fama e dei suoi buoni esempi; 4° per l\’ammirabile splendore della sua perfezione; 5° come il giglio leva in alto le sue foglie, così i veri fedeli innalzano a Dio i loro cuori; 6° il giglio è simbolo della speranza, esso è quindi la figura più adatta a designare coloro che quanto più avanzano nel bene tanto più sono pieni di speranza. Questo spiega quel detto di S. Bernardo: «Quante sono virtù tanti sono gigli» (Serm. in Cant.); e così Gesù Cristo è chiamato giglio, perché tutto in Lui è giglio, ed Esso non abita che tra i gigli. Tutto in Lui è giglio, la sua concezione, la sua nascita, la sua vita, i suoi discorsi, i suoi miracoli, i suoi sacramenti, la sua passione, la sua morte, la sua risurrezione, la sua ascensione. Imitiamo questo giglio divino, cresciamo in virtù, e vi troveremo il supremo candore, la suprema beltà, il sommo bene.
Quattordici vantaggi simbolicamente denota il profeta Osea nel progresso della virtù: 1° Il Signore guarirà delle loro debolezze spirituali quelli che si studiano di avanzare nel cammino della virtù (OSEAE XIV, 5). 2° Li amerà di specialissimo amore (Ib.). 3° Sarà per essi dolce rugiada (Ib. 6), 4° Li farà germogliare e fiorire come giglio (Ib.). 5° Li renderà forti come le radici del cedro (Ib.). 6° Le sue virtù si dilateranno (Ib. 7). 7° La loro gloria somiglierà all\’olivo (Ib.). 8° Esaleranno profumi come le foreste del Libano (Ib.). 9° Gli uomini verranno ad assidersi all\’ombra delle loro virtù (Ib. 8). 10° Cestiranno come il fromento (Ib.). 11° Fioriranno come la vite (Ib.). 12° Il loro nome sarà come il vino del Libano (Ib.). 13° Dio li esaudirà e dirigerà (Ib. 9). 14° Li nutrirà dei frutti della grazia e della gloria (Ib.).
3. MEZZI PER AVANZARE NELLA VIRTÙ. – «Né accidia né languore ha luogo, dice San Bonaventura, dove l\’amor di Dio continuamente stimola a sempre maggiori cose (Specul.)». Guardate, dice S. Bernardo, con qual cautela camminate. Il mondo è irto di spine; spine vi sono su la terra, spine nell\’aria, spine nella vostra carne medesima. Essere in mezzo a tante spine e uscirne non iscalfito, non punto, non lacerato, non sanguinolente, è miracolo che appartiene alla potenza di Dio, non alla vostra virtù. Vegliate dunque incessantemente (Serm. in Cant.). Chi vuole progredire ogni giorno nelle vie del Signore deve, secondo il consiglio di S. Carlo Borromeo, 1° cominciare ogni giorno, cioè mettersi ogni giorno a servire Dio con tanto fervore, come se allora solamente si cominciasse…; 2° camminare sempre alla presenza di Dio…; 3° non proporsi mai altro che Dio come fine di tutte e di ciascuna delle sue azioni… (In Vita).